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Osimo, lite degenera in minacce: 36enne mima il gesto del taglio della gola

Il litigio è scoppiato per divergenze sul pagamento dei lavori di ristrutturazione di un’abitazione al Borgo di Osimo tra il giovane che li aveva effettuati e l’anziana proprietaria

polizia Osimo
polizia Osimo

OSIMO – Il litigio è scoppiato per le divergenze sul pagamento dei lavori di ristrutturazione di un’abitazione al Borgo di Osimo tra il giovane che li aveva effettuati e l’anziana proprietaria. Il primo, un tunisino di 36 anni, nei giorni scorsi ha raggiunto quella casa per riscuotere la somma di denaro pattuita con la proprietaria ma ne è nata una lite degenerata in minacce. Mimando il segno del taglio della gola, il giovane ha intimorito l’osimana costretta a chiamare aiuto. Il tunisino è stato denunciato per minacce dai poliziotti del commissariato locale intervenuti sul posto, in pieno centro.

Poche ore dopo, nella stessa zona, è stata denunciata anche una rumena di 35 anni perché, nel corso di una lite per futili motivi, ha spinto a terra il proprietario del capannone industriale dove il compagno esercita la propria attività, provocandogli lesioni guaribili in dieci giorni. I poliziotti sono intervenuti anche nei pressi della basilica della Santa Casa di Loreto domenica 10 giugno, in concomitanza con l’arrivo del 40esimo pellegrinaggio a piedi da Macerata, dove hanno denunciato un nigeriano, sorpreso a molestare i pellegrini, per la ripetuta violazione del divieto di ritorno nel Comune emesso dal Questore di Ancona proprio per la sua condotta.

Gli uomini del commissariato di Polizia di Osimo, coadiuvati da diverse pattuglie del reparto prevenzione crimine di Perugia, hanno portato avanti una task force di controlli lo scorso weekend. 308 persone, 194 auto e moto e tre esercizi pubblici sono stati passati al setaccio. Il risultato nei numeri: sono state undici le multe comminate per violazione al codice della strada, seguite dal sequestro di una moto per mancanza di copertura assicurativa e dal ritiro di una patente di guida straniera perché il possessore, residente in Italia da oltre un anno, non aveva ancora provveduto alla conversione.