OSIMO – Con il taglio del nastro della terza corsia all’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco” di Osimo mercoledì 30 gennaio, tanti politici locali hanno detto la loro sulla sanità osimana. Tra questi l’onorevole osimano Paolo Giuliodori, deputato del Movimento cinque stelle, che da Roma ha espresso la sua dura posizione.
«Il governatore Luca Ceriscioli ha partecipato a una delle solite passerelle elettorali in stile Pd, l’inaugurazione della terza corsia dell’ospedale di Osimo, accompagnato ovviamente dal sindaco democrat Simone Pugnaloni in piena campagna elettorale – dice -. Durante il taglio del nastro si è permesso di dire, in modo davvero spudorato, che non c’è alcun smantellamento della sanità cittadina e che il passaggio dalla gestione Asur a quella Inrca dell’ospedale di Osimo dà maggiore autonomia, un fatto positivo. Lo vada a chiedere ai cittadini di Osimo, a tutti gli abitanti della Valmusone ma anche dell’intera Regione com’è messa la sanità nelle Marche.
In pratica tutta la zona a sud di Ancona è stata smantellata, svuotata inesorabilmente delle strutture sanitarie e del personale. La fusione tra Inrca e ospedale di Osimo significa semplicemente mascherare il definitivo smantellamento dei reparti osimani avvenuto nel corso di questi anni». Mancano completamente reparti, organico e attrezzature per far fronte poi alle cure di cui il pronto soccorso necessiterebbe, sostiene poi Giuliodori.
A esprimere la propria posizione anche il consigliere comunale di “Territorio comunità” Fabio Pasquinelli: «Hanno festeggiato la morte del nostro ospedale. La verità è che l’ospedale non c’è più e la struttura, sempre più fatiscente, è stata declassata a una succursale distaccata dell’Inrca di Ancona»
Poi il consigliere delle Liste civiche Dino Latini: «La verità è tutt’altra. Sono stati “inaugurati” otto posti letto all’ospedale di Osimo, non l’ampliamento del pronto soccorso né la terza corsia del punto di primo intervento dove tra l’altro sono rimasti cinque medici, basta un’influenza di uno che salta il servizio. Hanno spostato tutti i beni del secondo piano dell’ospedale per far finta che la terza corsia sia pronta e funzionale e fare una bella foto. A oggi l’Inrca di Osimo è ai limiti limiti dell’accettabilità sanitaria».