Attualità

Osimo, il Pop up festival entra nelle case di riposo

Protagonisti da questa settimana sono l'artista Allegra Corbo e gli utenti della casa di riposo “Padre Bambozzi”. Il progetto "community specific” è ideato e prodotto da PopUp studio per portare l’arte contemporanea anche all’interno degli ambienti di cura

In primo piano Allegra Corbo
In primo piano Allegra Corbo

OSIMO – Il Pop up festival 2020 sta proseguendo a Osimo. Protagonisti da questa settimana sono l’artista Allegra Corbo e gli anziani della casa di riposo “Padre Bambozzi”.

Il progetto “community specific” è ideato e prodotto da PopUp studio per portare l’arte contemporanea anche all’interno degli ambienti di cura. Si intitola “La prima molecola” l’opera murale che Allegra Corbo sta realizzando all’interno della casa di riposo Bambozzi ed è il risultato di spunti e disegni forniti dagli anziani durante il workshop che l’artista ha tenuto nello scorso autunno nella struttura. In otto incontri Corbo ha coinvolto gli anziani stimolandoli dapprima a far riaffiorare i loro ricordi di piante, giardini, orti d’infanzia, gli alberi da cui raccoglievano i frutti, e poi aiutando loro a riprodurli con varie tecniche artistiche.

Il lavoro alla “Bambozzi”

Allegra Corbo (52 anni, anconetana) crea narrazioni con figure fantastiche e immagini filosofiche, dove elementi fiabeschi e frammenti urbani si stratificano in “rebus” anticonvenzionali. Visual artist e performer, vissuta nell’underground italiano ed europeo lavora con disegni, collage, stendardi, sculture di fuoco, murales e arazzi. È stata tra i componenti della Mutoid waste company italiana. Per PopUp fra i vari interventi ha dipinto “Occhio di Angelo” nella stazione ferroviaria di Jesi.

Del 2019 è il suo esperimento “Arte/Natura/Risveglio” assieme agli anziani della casa di riposo Bambozzi ad Osimo. «Sono cresciuta con eventi forti come quello della street art che ci hanno cambiato anche se non ero molto legata a quel movimento in particolare. Sono più connessa al muralismo del Centro America e agli affreschi delle chiese (anche quelli sono arte urbana se vogliamo) – dice -. Dopo un viaggio in Messico mi sono legata all’espressione di Diego Rivera e Frida Kahlo. Oggi faccio anche performance con il fuoco, unisco pittura ad altre tecniche e con i bambini. L’esperimento con gli anziani è stato interessante fin dall’inzio».

L’intervento, coprogettato con l’artista e la casa di riposo, è reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Padre Bambozzi, del Comune di Osimo e al cofinanziamento della Regione Marche. Stanno partecipando all’intervento, fin dal suo inizio nell’ottobre scorso, alcune studentesse del corso di Moda dell’istituto di istruzione superiore “Laeng-Meucci” di Osimo coinvolto come sempre da PopUp studio per stimolare la contaminazione creativa tra l’arte e i giovani.