OSIMO – Voci di palazzo, poco prima della pandemia, sostenevano con forza che dopo la grande mostra sulla street art di Banksy a Osimo ne sarebbe approdata una nuova su Van Gogh. Il covid ha bloccato tutto, anche la bellezza di poter godere di una grande esposizione in una città che da anni ormai ospita mostre di spessore, curate anche dal critico Vittorio Sgarbi, amico dei “senza testa”. Ha portato il Barocco e i Capolavori dei Sibillini salvati dal sisma. La speranza di rivederne una in città si è riaccesa in queste ore dopo la trasferta romana del primo cittadino Simone Pugnaloni con ospiti illustri. Pare proprio infatti che sarà presto allestita una nuova mostra in città e che potrebbero arrivare fondi per la cultura. Iniziative simili sono molto attese perché ogni volta, anche con gli eventi collaterali, creano un indotto importante per tutto il tessuto socio-economico che proprio ora avrebbe bisogno di una boccata d’ossigeno. Anche questa esposizione potrebbe essere curata da Sgarbi, motivo che allontanerebbe l’idea di incentrarla sul pittore olandese. Tutto ancora top secret comunque e trapela poco dal municipio, se non l’animo di ripartire.
«Ho fatto tappa a Roma di recente per una giornata ricca d’arte per valutare iniziative culturali che potranno riguardare il futuro di Osimo – conferma comunque il sindaco -. Sono stato prima alle Scuderie del Quirinale per l’anteprima della mostra sul Barocco che sarà inaugurata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi a Palazzo Bonaparte per l’esposizione dedicata a Jago, dove ho incontrato il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Assieme a me Vittorio Sgarbi, grande amico della nostra città, e Luca Paolorossi, titolare della sartoria Paolorossi di Filottrano, eccellenza del nostro territorio. La cultura è lo strumento attraverso cui si insegnano i valori importanti sui quali basare il nostro vivere quotidiano pensando alle future generazioni. La cultura poi, abbinata alla promozione del territorio, è volano per l’economia, un incentivo ad investire per gli operatori commerciali del settore».