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Ospedale di Osimo, il sindaco Pugnaloni scrive al presidente Acquaroli

La Regione starebbe puntando a potenziare i nosocomi medio piccoli. Il primo cittadino lancia un appello per il progetto "Casa della salute". Ecco cosa dice

OSIMO – Il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Francesco Acquaroli sullo stato dell’ospedale osimano “Ss. Benvenuto e Rocco”. La Regione starebbe puntando a potenziare gli ospedali medio piccoli. «L’ospedale di Osimo c’è e funziona. I primari ci sono, i reparti lavorano bene. A regime la Chirurgia, la Pneumologia con il nuovo primario che arriverà, la Medicina che viaggia a ritmi serrati con ottimi risultati, come già anche la Radiologia dove sono arrivate altre specialità e c’è una forte integrazione con l’Inrca di Ancona – dice il primo cittadino -. Il Pronto Soccorso ha il suo nuovo primario, quattro medici e si lavora per ampliare l’organico. Osimo è covid free con un’attività che non vedeva da 15 anni sul versante Chirurgico urologico, con una sala operatoria attiva tutta la settimana, compresa la Dermatologia e l’Ortopedia che ha visto l’arrivo del secondo ortopedico atteso credo da 15 anni. L’Urologia è una di quelle che opera più di tutti».

Poi ha rivolto l’attenzione all’ospedale di Loreto: «L’ospedale di comunità a Loreto c’è e funziona, semmai andrebbe potenziata la sua esperienza in un percorso integrato nel più ampio piano sanitario regionale. La medicina del territorio è altra cosa, deve partire e deve funzionare».

Poi lancia un appello per un progetto: «Serve un progetto chiaro ed innovativo per la gestione a domicilio delle persone e assieme ad esso vanno potenziate e create quelle equipe di professionisti della salute costituite da medici, infermieri, operatori socio-assistenziali, personale amministrativo e assistenti sociali diffusamente distribuiti sul territorio in team di cure primarie. In un momento in cui tutto il mondo scientifico, accademico e l’Organizzazione mondiale della sanità punta sul potenziamento del modello “bye bye hospital and enhance home care”, dobbiamo lavorare alla realizzazione della “Casa della salute” all’interno del nostro ospedale».