OSIMO – Quando l’agricoltura continua a dare frutti soprattutto tra le nuove generazioni si apre un mondo che fa davvero bene, in tutti i sensi. “Oscar green” è il premio promosso da Coldiretti giovani impresa, arrivato all’undicesima edizione quest’anno, e che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori. A vincerlo per la categoria “Campagna amica” è stata una giovane osimana, Laura Gioacchini, 28 anni. “Cose dell’altro orto” è la sua azienda agraria in via del Castellano a Osimo. Laura è una giovane donna che, a dispetto della crisi cronica dell’occupazione soprattutto giovanile che attanaglia l’Italia, si è creata dal nulla una professione mettendo “in campo” il suo talento. L’osimana coltiva verdure salvandole dal dimenticatoio del passato ma anche prodotti di origine straniera, africana e cinese, dalle ricchissime proprietà vitaminiche tutt’oggi molto richieste.
Laura, come è nata la sua idea?
«Ero una studentessa laureanda in Giurisprudenza, lontana, in tutti i sensi, dalla campagna. Ho deciso di lasciare la facoltà quando mio padre si è ammalato e poi è scomparso. In quel momento sono dovuta, per così dire, entrare per la prima volta nel suo orto, che era sua proprietà esclusiva! Ho iniziato per necessità a curarlo, per mantenerlo appunto, ma è stato amore a prima vista. Ho continuato come hobby anche se, mano a mano, la passione cresceva. C’era solo un piccolo problema: non sapevo distinguere nemmeno una pianta da un’altra ma con l’aiuto di mia mamma e di una vicina di casa ho imparato molto, tutti i segreti, e ne ho fatto un lavoro».
Da cosa sei partita?
«Mi sono appassionata subito nella ricerca dei cosiddetti ortaggi antichi. Il pomodoro nero e la zucchina a disco ad esempio, un mondo nobile e tutto da riscoprire a nostro beneficio».
Quali caratteristiche hanno i suoi prodotti?
«L’azienda produce una gamma di ortaggi rari, inconsueti e con proprietà nutritive particolari. Patate viola, daikon, barbabietole rosse, scorzonera, bietole arcobaleno, ce ne sono per tutti i gusti. Sono tutti coltivati in modo naturale, senza l’uso di pesticidi e concimi chimici e nel pieno rispetto della stagionalità».
Com’è lavorare a stretto contatto con la terra?
«Tanta fatica e lavoro duro, non posso negarlo, ma se c’è passione si fa tutto. A chi si avvicina a questo mondo devo per forza dire di dimenticarsi di festivi e pause. Ma alla fine ne vale la pena».
Cosa ha provato quando ha ricevuto il premio?
«La sorpresa è stata enorme, è stato un onore per me, non lo meritavo davvero».
Quali progetti ha per il futuro?
«Aumentare la produzione, magari con mezzi migliori perché a oggi faccio tutto a mano. Ho idea di organizzare una fattoria didattica, lavorare a progetti sulla biodiversità con le famiglie e i bambini e aumentare la presenza nei mercatini di “Campagna amica”, altro mondo in cui sono entrata da poco».