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Pop up festival, il centro di Osimo è un’opera d’arte a cielo aperto

Quaranta opere di trenta artisti italiani contemporanei esposte in una Street gallery, nelle bacheche in ferro battuto messe a disposizione dalle associazioni cittadine e dal Comune

Parte della gallery sotto il loggiato comunale
Parte della gallery sotto il loggiato comunale

OSIMO – Quaranta opere di trenta artisti italiani contemporanei esposte in una Street gallery lungo le vie del centro di Osimo, nelle bacheche in ferro battuto messe a disposizione dalle associazioni cittadine e dal Comune, che raccontano e riflettono le emozioni vissute durante la quarantena. Poi la gigantografia con una creazione dei Broken Fingaz appena montata sulle impalcature dell’ex cinema Concerto. Il tutto nell’ambito di “Pop up festival 2020” in un’esposizione diffusa fra piazze e vie principali cittadine e che resterà visibile fino al 21 settembre.

Per allestire la galleria urbana, i curatori di Pop up studio hanno chiamato a raccolta gli artisti contemporanei di levatura internazionale, chiedendo loro di portare un’opera che raccontasse visioni, emozioni, ribellioni, soluzioni suggerite da questi mesi di quarantena, da mostrare tramite spazi di confronto pubblico densi di attrattività: le bacheche di ferro battuto dove ad Osimo le associazioni comunicano con la cittadinanza, disposte lungo corso Mazzini e nel loggiato comunale, in centro storico. «L’installazione nasce come riflessione e risposta alla dimensione vissuta da noi tutti in questa primavera di confinamento. È una mostra all’aperto per riappropriarsi dello spazio civile, sociale, vitale, perduto durante la pandemia. Sono simbolo di quella comunicazione umana limitata e proibita negli ultimi mesi di lockdown», dicono gli organizzatori, in collaborazione con Photocrom per la stampa delle opere.

Il corso

L’opera dei Broken Fingaz invece è un’anticipazione rispetto all’attesa opera site-specific nella hall dell’impianto di risalita tiramisù, un restyling artistico che il collettivo israeliano creerà per Pop up festival 2020. Le due nuove installazioni si aggiungono all’intervento già creato da Giorgio Bartocci, il dipinto murale su un capannone industriale, dal titolo “Self Protection. Architettura liquida nr. 10” oggi nitidamente visibile al km 309,5 della statale 16, di fronte a Decathlon.