LORETO – Le Marche in questi giorni si sono fatte set di “Il precursore”, il docufilm sulla vita di Giovanni Battista, figura biblica che ha svolto un ruolo chiave nella storia del Cristianesimo dal battesimo di Gesù. Il film è prodotto dalla Fondazione vaticana San Giovanni XXIII, Vatican media e Officina della comunicazione nel quadro della partnership con il Dicastero per la comunicazione della Santa Sede ed è realizzato con il supporto di Fondazione Marche cultura – Marche film commission. Cinquanta minuti di docufilm destinato a un target ampio che sarà pronto per dicembre, per cui si sta studiando se proporlo al cinema e alla tv anche per l’estero. Oggi pomeriggio, 10 luglio, all’interno del Bastione Sangallo di Porta Marina a Loreto gli attori Francesco Castiglione nei panni di San Giovanni e Luca Capuano in quelli di Erode hanno girato una scena clou avvolti dal fumo dei bracieri e dall’odore di incenso. Con gli attori e lo staff il gruppo è formato da circa 50 persone tra cui 20 comparse, tutte del posto, italiani e stranieri.
«Il film è incentrato su una figura biblica ritenuta spesso secondaria, il Battista, ma che in realtà si pone come anticipatore nei confronti della vita di Gesù svolgendo un ruolo chiave nella storia del Cristianesimo», ha detto il regista Omar Pesenti.
«Una scelta provocatoria quella di ribaltare i ruoli, qui il Nazzareno è la spalla di San Giovanni», ha aggiunto il presidente della Fondazione vaticana Renato Poletti.
Le riprese sono ambientate in location marchigiane suggestive e particolarmente adatte a una storia di profondo impegno religioso: il forte Altavilla di Pietralacroce per la casa del padre del santo, Zaccaria, e per il percorso dal palazzo di Erode alla cella del Battista, il bastione di Loreto per le carceri e la scena nel palazzo di Erode, il fiume Potenza, come il Giordano, a Passo di Treia, dove Castiglione ha deciso di camminare a piedi nudi sulle pietre per il battesimo, e le cave della ditta Palmucci a Cingoli a fungere da deserto.
Gli autori Nicola Salvi ed Elisabetta Sola di Officina della comunicazione: «Le Marche hanno offerto una location adatta a ricreare la magia della narrazione. In questi luoghi si respira il fascino di una cultura lontana ma non per questo meno attuale».
«Siamo pronti a ospitare anche altri set – spiega l’assessore al Turismo di Loreto Fausto Pirchio –. Se ci sono progetti di profondo valore spirituale come questo ben venga ma Loreto è disponibile ad accogliere anche iniziative di carattere cinematografico più complessivo, proprio per il valore dei luoghi storici situati all’interno della città, per la bellezza dei paesaggi, per il significato che essa riviste nel panorama culturale italiano. Aprirsi come location ideale a esperienze di questo tipo consentirà di diversificare anche la capacità attrattiva del territorio dal punto di vista turistico, che rimane essenzialmente calibrato sulla propria fisionomia spirituale, ma che può spendere carte importanti e di grande suggestione anche a livello artistico e naturalistico».