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Osimo, un premio al coraggio del carabiniere Martina Pigliapoco: ha salvato una mamma dal suicidio – VIDEO

Il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni ha voluto premiare la giovane carabiniere osimana in servizio a Belluno con una targa. «L’istinto mi ha guidato prima della razionalità»

Il carabiniere Martina Pigliapoco originaria di Osimo premiata dal sindaco Simone Pugnaloni

OSIMO – Ci sono voluti coraggio, fermezza e grande dolcezza per convincere quella donna disperata, madre di tre figli, a non lasciarsi andare incontro alla morte. Oggi (18 ottobre) il gesto eroico di Martina Pigliapoco, carabiniere originaria di Passatempo di Osimo, è stato premiato dal sindaco Simone Pugnaloni che l’ha ricevuta in Comune.

Martina Pigliapoco, lo ricordiamo, ha salvato dal tentativo di suicidio una donna di 41 anni, madre di tre figli, che in stato di indigenza e piegata dalla disperazione per le condizioni economiche del loro nucleo familiare, aveva scavalcato la barriera metallica di un ponte tibetano lungo circa 30 metri e sospeso nel vuoto a un’altezza di 45 metri nel piccolissimo comune di Perarolo di Cadore (Belluno) e minacciava di lanciarsi di sotto. Martina Pigliapoco che quel giorno era in servizio di pattugliamento esterno insieme a un collega, ha raggiunto la mamma su quel ponte sospeso in aria, si è seduta accanto a lei e dopo tre ore di interminabili parole e lacrime, l’ha convinta a desistere. In un abbraccio strettissimo, tutta la commozione di una vita salvata.

Martina, in servizio presso la caserma di San Vito di Cadore, nelle Dolomiti, 25 anni e da sette nell’Arma dei Carabinieri, è stata premiata nel corso di una cerimonia semplice ma carica di significato, per trasmetterle tutto l’abbraccio e la gratitudine di una comunità orgogliosa di lei. Non sono voluti mancare i suoi genitori e il marito, oltre ai rappresentanti della Giunta.
Ad accompagnare Martina Pigliapoco, anche il Comandante della Compagnia Carabinieri di Osimo maggiore Luigi Ciccarelli e il Comandante della Stazione di Osimo maresciallo Massimo Paoloni.

Il sindaco Simone Pugnaloni legge la motivazione del riconoscimento

«Martina Pigliapoco deve essere un esempio per i suoi colleghi, per le nuove generazioni e per tutti quelli che desiderano diventare carabinieri – ha detto il sindaco Simone Pugnaloni – questa giornata è molto importante per noi, non solo perché ci permette di ringraziare Martina Pigliapoco, la nostra concittadina per questo suo gesto eroico che ci rende particolarmente orgogliosi, ma anche per riaffermare il forte legame della città di Osimo con l’Arma dei Carabinieri. Ogni giorno l’Arma ci salva la vita, ci è accanto, lavora per noi. Quello che ha fatto Martina non è da tutti, siamo qui per renderle merito».

Martina ha ricevuto dal sindaco una targa con una bella dedica a ricordo della giornata per sottolineare quanto la comunità di Osimo sia fiera di lei, come concittadina, come donna e come carabiniere: “Una giovane donna al servizio dello Stato, modello per l’Italia e orgoglio per la città di Osimo. L’amministrazione comunale rende onore a Martina Pigliapoco per il gesto eroico compiuto il 4 ottobre 2021 a Perarolo (BL)” si legge nella targa.

«L’augurio più grande che mi sento di farti – ha concluso il sindaco Pugnaloni rivolgendosi alla giovane carabiniere – è che al più presto tu possa tornare a lavorare qui vicino, ricongiungendoti alla tua famiglia. Spero che l’Arma dei Carabinieri possa comprendere che puoi fare del bene e portare avanti la tua carriera anche stando accanto ai tuoi cari».

Emozionata e felice, Martina Pigliapoco ha raccontato quei terribili momenti andando a ritroso come in un flash back. «Poter salvare una vita e farlo nell’esercizio del proprio lavoro che si ama, è l’aspetto più appagante secondo me – racconta –; non sei mai preparato quando esci di servizio a dover salvare qualcuno, ma lo metti in conto nel nostro lavoro, ti insegnano anche questo. E sebbene io non sia specializzata in questo tipo di mediazioni – l’Arma ha personale specializzato che mi aiutava da terra – non ho pensato neanche se fosse rischioso, imprudente o altro. Ho visto quella donna in difficoltà e dovevo raggiungerla. Avevo paura di vederla volare giù davanti ai miei occhi».

È stato l’istinto a guidare Martina su quel ponte, a farla avvicinare all’aspirante suicida. «L’istinto mi ha guidato prima della razionalità – ha detto ancora – una volta raggiunta, era spaventata, piangeva. E ho pianto anch’io. Fissavo i suoi occhi e le parlavo come a mia madre. C’è stato un momento, a tre ore e mezzo dall’inizio della trattativa, ho visto un cambiamento nei suoi occhi, ho capito che si stava fidando di me e che potevo salvarla. Quando le ho spalancato le braccia e lei mi ha abbracciato ho capito che era salva».

Il maggiore Luigi Ciccarelli ha sottolineato che la «straordinarietà dell’intervento di Martina è stata nell’empatia con cui è riuscita a entrare in contatto con la sofferenza di quella donna, che per arrivare a un gesto del genere, con tre figli a casa, doveva essere davvero disperata». Martina Pigliapoco conclude con un bel messaggio: «questo intervento ha dimostrato l’importanza e l’efficacia della prossimità con il cittadino che l’Arma dei Carabinieri garantisce sempre, anche nei piccolissimi centri. L’Arma c’è sempre accanto alle persone, per qualsiasi cosa».