OSIMO – Le buste in bio-plastica, ormai sempre più diffuse, sostituiscono per la loro funzione i vecchi sacchetti di plastica ma sono composti con amido di mais e oli vegetali, dunque vanno conferiti nell’umido (bidoncini marroni), o al limite nell’indifferenziata (il grigio), ma mai nella plastica (contenitore giallo). Spesso gli utenti non distinguono questa importante differenza, compromettendo la qualità della raccolta differenziata. Le buste in bioplastica infatti sono biodegradabili e compostabili, al contrario della plastica che viene riciclata attraverso uno specifico processo, che è compromesso dalla presenza di bioplastica.
Per aiutare l’utente a capire come conferire correttamente un rifiuto, da un anno Astea ha attivato l’app Junker da utilizzare tramite smartphone o tablet. Con la semplice inquadratura della fotocamera sul simbolo del prodotto, Junker informa sulla modalità giusta di differenziarlo. L’applicazione, che è utile anche per avere il calendario aggiornato della raccolta porta a porta, è disponibile in 10 lingue e già adottata da 600 Comuni in Italia, utile dunque sia per residenti che per villeggianti. Ad un anno dalla sua attivazione da parte di Astea, sono stati 1.216 i nuovi utenti che hanno scaricato l’app indicando come città di riferimento Osimo. Tra questi il 36,3% è residente in città, il 22% è nella zona indicata da Astea come “A” (San Biagio, Aspio, Santo Stefano), il 16,2% nella zona C (Campocavallo, Passatempo, San Sabino), il 15% nella B (Osimo Stazione, Abbadia) e infine il 10,5% nella zona D (Casenuove, San Paterniano, Villa e Padiglione). Le ricerche di prodotti sono state 11.770, le segnalazioni di prodotti 241 e quelle di degrado o punti di interesse 45.
Il giusto conferimento da parte degli utenti è fondamentale per mantenere alti i livelli di raccolta differenziata. Per questo il servizio igiene urbana di Astea invita a smaltire correttamente i sacchetti in mater-bi nell’umido organico e non, come spesso avviene, nella plastica, di cui altrimenti si compromette il ciclo di trattamento. Le buste in bio-plastica sostituiscono per la loro funzione i vecchi sacchetti di plastica, ma sono composti con amido di mais e oli vegetali, dunque vanno gettati nell’umido (bidoncini marroni), e possono essere utilizzati anche in sostituzione o in aggiunta ai sacchetti forniti dal tuo gestore per il conferimento dell’umido, invece non vanno mai gettati nella plastica (contenitore giallo).
«Introdurli nella differenziata insieme alla plastica rappresenta un errore grave, dato che non possono essere riciclati insieme. Il mater-bi è biodegradabile, la plastica è riciclabile: i due materiali vengono avviati a due processi virtuosi diversi – spiega il direttore generale di Astea, Massimiliano Riderelli Belli. Gli errori nei conferimenti vanificano la filosofia che sta alla base della raccolta differenziata, che mira al recupero dei materiali, a meno che i prodotti incriminati non vengano manualmente rimossi uno ad uno con un grande dispendio di energie e risorse».
«La presenza di questi sacchetti in bio-plastica in mezzo alla plastica risulta, purtroppo, sempre più frequente. Per questo – conclude il direttore – è molto importante consapevolizzare gli utenti segnalando quali sono i comportamenti corretti».
Un altro errore segnalato da Astea è nel conferimento del vetro, che va separato da eventuali parti in metallo o plastica, inoltre nel contenitore del vetro (di colore verde) non vanno smaltite le lampadine e la ceramica. Altro errore che a volte viene registrato è il conferimento di sacchetti dell’indifferenziata (destinati ai bidoni grigi) nei grandi cassonetti verdi che Astea ha disposto nei quartieri per smaltire solo le potature e il verde di giardini e pertinenze private.