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Rigopiano, archiviazione per 22 indagati. La replica del comitato delle vittime

Il 18 gennaio 2017 persero la vita in 29 nell’inferno di ghiaccio dell’hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara. Nell’albergo crollato sotto il peso di una valanga, rimasero intrappolati Dino di Michelangelo, poliziotto in servizio al commissariato di Osimo, e Marina Serraiocco, commerciante del centro storico

OSIMO – «Apprendiamo con sommo dispiacere delle decisioni del gip Colantonio» fa sapere il comitato delle vittime di Rigopiano. «Pur rispettando e accettando tale dispositivo, ci sentiamo in dovere di continuare la nostra battaglia a sostegno dei familiari che ci hanno creduto e che si sono opposti alle richieste di archiviazione. Per noi non è una sconfitta, perché leggendo bene le motivazioni ci sono ottimi spunti giurisprudenziali per ritenere che le nostre idee sui fatti erano fondate».

Il gip del tribunale di Pescara Nicola Colantonio ha infatti disposto l’archiviazione per 22 indagati nell’inchiesta madre sul disastro: «Non si ritiene che gli elementi investigativi indicati negli atti di opposizione (in quanto irrilevanti) possano incidere sulle risultanze investigative, precise ed esaustive, raccolte dal pm, non potendo sminuire le considerazioni da questi assunte nella richiesta di archiviazione e condivise da questo giudice. Pertanto può affermarsi che le risultanze investigative non permettono di sostenere l’accusa in giudizio».

Il 18 gennaio 2017 persero la vita in 29 nell’inferno di ghiaccio dell’hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara. Tra gli angeli scomparsi, in vacanza nell’albergo crollato sotto il peso di una valanga, rimasero intrappolati Dino di Michelangelo, poliziotto in servizio al commissariato di Osimo, e Marina Serraiocco, commerciante del centro storico, entrambi residenti in città da anni ma originari di Chieti. Il loro figlioletto Samuel, 9 anni, si salvò miracolosamente assieme agli altri bambini e oggi vive con i nonni e gli zii nel chietino. Da quel momento è iniziato il calvario per le famiglie che, sopportando il dolore più grande, stanno conducendo una battaglia che pesa.

I coniugi Marina Serraiocco e Dino Di Michelangelo
I coniugi Marina Serraiocco e Dino Di Michelangelo

Il giudice ha disposto l’archiviazione, tra tutti, per gli ex governatori della Regione Abruzzo, gli assessori che si sono succeduti alla Protezione civile, l’ex sottosegretario alla Giustizia, la funzionaria della Protezione Civile, l’ex vice presidente della Regione Abruzzo e l’ex direttore generale della Regione. Anche per la funzionaria della prefettura di Pescara, nota per aver risposto telefonicamente al primo allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella, anche se resta imputata nel procedimento bis per depistaggio. Archiviazione, soltanto per alcune ipotesi di reato, anche per l’ex prefetto di Pescara.

A chiedere l’archiviazione erano stati il procuratore capo Massimiliano Serpi e il sostituto Andrea Papalia. Alla richiesta si erano opposti alcuni legali dei familiari delle vittime ma il gip ha respinto le opposizioni.