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Robur Family Osimo, Caterina Biondini spiega come lavorare da casa

La società osimana attraverso la programmazione della preparatrice atletica Caterina Biondini ha proposto una serie di esercizi per i più giovani da svolgere tra le mura domestiche in questi giorni di emergenza Coronavirus

Caterina Biondini
Caterina Biondini nel corso della simulazione

OSIMO- Giorni di permanenza domiciliare, giorni di emergenza coronavirus. Il Covid-19 ha bloccato anche l’attività dei giovani cestisti della Robur Family Osimo, almeno quella in palestra. La società osimana si è rivolta in questi giorni ai propri atleti proponendo un lavoro atletico da svolgere a casa messo a punto dalla preparatrice atletica Caterina Biondini. Le fasi della seduta sono suddivise, rigorosamente, per fascia d’età. Ad esempio, i più grandi, avranno un lavoro sviluppato per sette giorni a differenza dei colleghi più giovani.

Nello specifico quello che si raccomanda, attraverso le simulazioni, è di svolgere l’attività con costanza così da non disperdere la condizione fisica. Una bella iniziativa per tutti, in questi giorni di grande difficoltà. Viene ribadito anche il discorso dell’attenzione nello svolgere questa tipologia di esercizio all’interno delle mura domestiche. È curato ogni aspetto, dal corpo libero al potenziamento, naturalmente graduato secondo l’età. Non manca anche il lavoro con la palla, compatibilmente a tutto il contesto.

La Biondini ha spiegato come si modella il lavoro: «Gli allenamenti sono calibrati in maniera specifica sui nostri giocatori, in base alle loro conoscenze e competenze nell’esecuzione di esercizi. È tutto studiato specificatamente per far mantenere loro un buon livello di attività fisica ed essere il più pronti possibile a tornare in campo per divertirci con nostro gioco preferito». La risposta dei ragazzi è stata positiva sin da subito:

«Si stanno impegnando molto. Oltre me, tutti gli allenatori tecnici sono in costante contatto con i ragazzi alla ricerca di feedback sulle loro condizioni fisiche e sul loro stato d’animo. Il nostro obiettivo, infatti, non è solo fisico, ma direi primariamente educativo: vogliamo spingerli a mantenere una routine di lavoro costante che possa tenerli attivi sia nel corpo e anche nella mente e far sentir loro quanto più possibile la nostra vicinanza». Poi la chiusura, con tanti consigli per i giovani atleti:

«Per chi è atleta di affidarsi ai propri allenatori e preparatori che sapranno sicuramente trovare le strategie corrette e in sicurezza per continuare l’attività fra le pareti domestiche. Per chi è sedentario e vuole cogliere questo momento per migliorare il proprio stile di vita, consiglierei di seguire le indicazioni dell’OMS e rivolgersi solamente a professionisti del settore che possono predisporre di tutte le misure di sicurezza di questo particolare caso».