OSIMO – La Regione Marche ha dato l’ok per le sagre quest’estate ma le classiche e frequentatissime che si concentrano in gran numero in Valmusone rischiano di non essere organizzate lo stesso. Di sagre ne salteranno tante quest’anno, se non tutte. A non sopravvivere è il concetto “mangereccio” della festa, organizzare stand è difficile e troppo costoso considerate le limitazioni che permangono. In alcuni casi la sagra potrebbe trasformarsi in una manifestazione diversa, magari da spostare in autunno. Gli organizzatori stessi però si stanno confrontando.
A Osimo sono saltate, e non saranno recuperate, la sagra degli gnocchi a San Paterniano, San Biagio in festa, la sagra del Leone, quella dei vincisgrassi alla Sacra Famiglia (tutte tradizionalmente a giugno) e la festa della Sangria a Casenuove i primi di luglio.
«La pratica per la richiesta deve pervenire in Comune almeno un mese prima, a oggi non ne è arrivata nessuna e quindi fino a ben oltre la metà luglio non ce ne potranno comunque essere», dice l’assessore alle Attività produttive Michela Glorio. Tutte le altre previste fino a settembre sono in forse ma quasi sicuramente non si terranno, come quella del baccalà, dello spaghetto a Campocavallo, del mojito all’Abbadia. Poi c’è la festa del Covo che potrebbe svolgersi con altra modalità. A seguire quella della rana, della bruschetta a Osimo Stazione e la festa della Croce rossa. «Con ogni probabilità non si terrà ma pensiamo di organizzare qualcosa per i giovani, ci tengono molto, non ad agosto però», dice la neo presidente della Cri Angela Baldella.
È quasi sicuro che verranno annullate la sagra del fagiolo alla Misericordia, della birra a Campocavallo e la festa del toro che chiude il calendario. Anche a Castelfidardo sfumerebbe la festa della birra.