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Osimo, è scontro sugli oneri: chiesta l’esenzione per chi investe sull’abbattimento delle barriere

L'idea da Achille Ginnetti, consigliere comunale di Progetto Osimo futura. La proposta approvata dal Consiglio riguarda invece una riduzione del 50% nel centro storico e del 30 nel restante territorio

Il centro di Osimo
Il centro di Osimo

OSIMO – Osimo punta ad abbattere le barriere architettoniche in città. È uno degli obiettivi del mandato Pugnaloni. Nell’ultima seduta del consiglio comunale (30 settembre) sono state approvate le modifiche al regolamento comunale per la determinazione dell’incidenza degli oneri di urbanizzazione.

«Ritengo positiva la proposta dell’amministrazione comunale in quanto mira ad evitare un ulteriore consumo del suolo e privilegia interventi di ristrutturazione, riconversione e cambio di destinazione d’uso. Probabilmente però, solo un numero esiguo di cittadini usufruirà dei provvedimenti adottati. Nonostante questo va dato atto che si tratta di un passo significativo – dichiara Achille Ginnetti, consigliere comunale di Progetto Osimo futura -. Nella votazione mi sono astenuto. Avevo proposto che venissero completamente esentati dagli oneri di urbanizzazione quegli interventi di ristrutturazione edilizia, totale o parziale, che prevedessero l’eliminazione delle barriere architettoniche. La proposta approvata dal Consiglio riguarda invece una riduzione del 50 per cento nel centro storico e del 30 nel restante territorio. Dare seguito alla mia iniziativa sarebbe stato un modo per rendere Osimo una città più solidale e accogliente per tutti, soprattutto in attesa dell’applicazione del Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche)».

Prima dell’emergenza Covid comunque il Comune aveva presentato le linee di indirizzo per la redazione del Pums, Piano urbano di mobilità sostenibile, e l’aggiornamento del Put, Piano urbano del traffico, con particolare attenzione al Peba. Un progetto ambizioso redatto con il supporto di Leganet, società di Legautonomie specializzata in materia.

Tra le altre cose il Piano prevede di ridurre il traffico non solo in via Marco Polo ma anche in via D’Ancona e Montefanese, le strade che in tempi di extra emergenza registrano altissimi picchi di traffico, favorire il bike e car sharing, creare ciclopedonali e zone a velocità limitata in centro. Poi fare dell’area davanti alla stazione punto di ritrovo per le mamme dove lasciare i bambini per raggiungere la scuola con il “Pedibus” evitando altro inquinamento, individuare uno spazio poco fuori dal centro per il carico e scarico dove i camion possano fermarsi in attesa di un mezzo elettrico e lasciare così anche spazio a eventuali ambulanze in emergenza.

Il Put risale ai primi anni Duemila e ogni anno il comando dei vigili emette un’ordinanza. Primo step è partire con il processo partecipativo appunto, un tavolo di confronto con tutte le associazioni, per arrivare con le linee da portare in consiglio comunale e poi da far giungere ai ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti per intercettare i fondi.

Compito della nuova dirigente per la Direzione unità di progetto “Progetti speciali edilizia – urbanistica”, l’architetto Manuela Vecchietti, sarà anche la consulenza e l’espressione di pareri tecnici istruttori al responsabile dei procedimenti in materia di pianificazione urbanistica (piani attuativi), edilizia (permessi di costruire) e commercio.