VALMUSONE – Dalla materna alla prima media, le scuole riaprono domani, primo marzo, a Loreto, città che si era mossa da sola chiudendole prima di ogni ordinanza. Lo faranno con modalità innovativa: «La scuola deve ripartire ma è giusto che l’amministrazione comunale rispetti la volontà di tante famiglie. Per questo saranno le famiglie a decidere se mandare i propri figli a scuola per seguire le lezioni in presenza o farli rimanere a casa e seguirle online – spiega il sindaco Moreno Pieroni -. La situazione sarà fortemente monitorata dal Comune. Abbiamo anticipato le altre città seppur comprendendo le difficoltà delle famiglie e ciò ha dato buoni risultati. Prima del provvedimento avevamo 190 casi positivi e 150 loretani in quarantena, adesso i casi sono 125. Grazie al Coc, con cui mi confronto ogni giorno. Voglio ricordare che per ogni informazione è attivo il numero verde 800947657».
Dei 30 tamponi effettuati venerdì (26 febbraio) tra dipendenti e amministratori che avevano avuto contatti con i due casi positivi riscontrati giovedì (25) in municipio, uno è risultato positivo. Si tratta di un dipendente, che sta bene e che si trova ora in quarantena. «Era doveroso effettuare i tamponi in via precauzionale per scongiurare qualsiasi rischio di contagio sul nascere ma eravamo sereni sul risultato dei test perché all’interno del Comune sono sempre stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza e questo, evidentemente, ha funzionato». Dello stesso avviso anche l’assessore al Personale Daniela Romanini che sta monitorando fin dall’inizio la situazione in Municipio assieme ai dirigenti dei vari settori e in costante contatto con il medico del lavoro: «Si è trattato di casi isolati – dice -, l’ente si è attivato con tempestività per avviare tutte le procedure di messa in sicurezza del personale e degli ambienti. Fondamentale anche il senso di responsabilità dei due positivi che ci hanno subito segnalato la loro condizione permettendoci di intervenire immediatamente».
Dalla vicina Castelfidardo il sindaco Roberto Ascani commenta: «204 casi di contagio e 28 casi al di sotto dei 14 anni in città. Continua il trend incoraggiante ma spero sia chiaro a tutti che il peggioramento su base provinciale e regionale, soprattutto della struttura sanitaria, non mi fa stare tranquillo. Continuerò a fare aperture-chiusure mirate ai singoli plessi o istituti scolastici sulla base di un controllo giornaliero della situazione. Ieri mattina ho avuto modo di constatare al comando di Polizia locale che le richieste dei cittadini riguardano esclusivamente gli spostamenti da Comune a Comune adesso che siamo arancioni».
Ieri (sabato 26 febbraio) è stato il primo sabato in cui è entrata in vigore l’ordinanza del sindaco di Osimo che stabilisce che ogni sabato e domenica, fino alla revoca, dalle 8 alle 22 sussiste il divieto di stazionamento per vie, piazze e luoghi aperti al pubblico in centro storico salvo per accesso agli esercizi pubblici e commerciali nel rispetto delle regole anti Covid-19 e di somministrazione e vendita per asporto di bevande in bottiglie e bicchieri di vetro. Vietato anche l’abbandono di bevande alcoliche e non alcoliche in luogo pubblico o aperto. «Dispiace ma ora ci vuole rigore per sconfiggere il virus. Mi raccomando rispettiamo le regole, solo così, insieme, ce la faremo», ha commentato il primo cittadino Simone Pugnaloni. Le Liste civiche si scagliano contro la decisione del sindaco: «L’ordinanza è peggio del male. E’ fatta apposta contro chi non chiude, resiste e non ha vantaggio, ma vuole parità di trattamento. Dopo aver lasciato correre su tutto, adesso il Comune penalizza chi vuole ancora lavorare rispettando le regole. Bastava un po’ di sana e continua prevenzione. Solidarietà alle attività produttive colpite, ai cittadini che chiedevano da mesi più controlli, a chi è penalizzato da un’ordinanza assurda, tardiva e solo repressiva».
A Filottrano, dopo aver effettuato i tamponi alle scuole medie, lunedì 1 marzo e martedì 2 sarà la volta di alunni, docenti, personale Ata e autisti dei pulmini della scuola primaria. Un intervento il cui costo è completamente a carico del Comune e che servirà a garantire ulteriore sicurezza alle famiglie permettendo di scovare i possibili asintomatici. Sulla base di un apposito cronoprogramma (consultabile sul sito del comune e sul canale Telegram), stilato in collaborazione con il dirigente scolastico Ivano Dottori, i cittadini interessati potranno recarsi alla palestra della scuola media “Beltrami” per sottoporsi al test. Si tratta di un’operazione che richiede pochi minuti, ma che potrebbe rivelarsi fondamentale per contenere il virus e attuare tutte le misure del caso. «Abbiamo ritenuto necessario intervenire sul mondo della scuola per evitare chiusure generalizzate che andrebbero a limitare il diritto allo studio dei nostri bambini – afferma il sindaco Lauretta Giulioni – soprattutto in tenera età l’interazione di persona con i propri compagni e insegnanti, mantenendo sempre le giuste distanze e tutti gli accorgimenti previsti, può garantire un pieno e completo sviluppo della persona. Con l’operazione di screening possiamo verificare se e quanto si annida il virus nella scuola. Se lo fermiamo subito possiamo continuare a tenere aperto un servizio importantissimo come l’istruzione. Invito quindi le famiglie e il personale interessato a partecipare». Sarà sottoposto al test del tampone anche il personale del Comune.