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Valmusone: focolai covid in due case di riposo e due scuole chiuse

Loreto, Castelfidardo e Osimo stanno combattendo la battaglia contro il virus in prima linea. Ecco la situazione aggiornata e le testimonianze dei primi cittadini

Il sindaco dona mascherine alla Recanatesi
Il sindaco dona mascherine alla Recanatesi

VALMUSONE – Resta complessa da gestire la situazione covid in Valmusone. Ci sono scuole e strutture in cui sono divampati focolai tuttora fuori controllo. I sindaci, in contatto con l’Asur, stanno correndo ai ripari per frenare i contagi. L’ultimo caso si è registrato a Loreto, dove è divampato un focolaio in una struttura protetta.

«Non possiamo rischiare che nella nostra città si verifichino situazioni ancora più gravi di quelle che ci sono già. Abbiamo infatti un focolaio piuttosto importante in una Rsa – ha confermato il sindaco di Loreto Moreno Pieroni -. Malgrado l’impegno del personale sanitario e degli operatori la problematica c’è, tanto che ho chiesto supporto all’assessorato alla Sanità delle Marche e all’Asur per aiutare in qualsiasi modo questa struttura protetta».

I casi totali di positivi al coronavirus quindi sono in aumento nella città mariana: «Nella nostra città dobbiamo essere consapevoli che c’è da fare uno sforzo enorme per rispettare le regole. Ho grande preoccupazione, i casi stanno aumentando, tra nuovi casi positivi e guariti c’è una forbice ampia. A fronte dei 76 casi positivi della settimana scorsa, siamo a 111 oggi e dalle 44 quarantene siamo passati a 86. Questo dimostra che nonostante tutte le attenzioni il virus è presente in maniera forte. Tra quei 111 non sono conteggiati i contagiati che hanno portato alla chiusura della scuola materna “Volpi” fino a martedì 9 febbraio”. Il sindaco, in accordo con la dirigente scolastica e l’Asur, ha deciso per la chiusura per igienizzare la scuola prima della ripartenza e per tutelare le famiglie dei bambini. «Questo è un momento delicato per noi, rispettate le norme».

Gran parte dei contagiati nella vicina Osimo sono gli ospiti e i dipendenti della Residenza protetta e casa di riposo Recanatesi dove sarebbero saliti ad almeno un centinaio in queste ultime ore. Ci sarebbero tre decessi riconducibili a coronavirus. La Marina militare, attraverso l’ammiraglio ispettore Gabrielli in luogo del Comandante delle scuole della Marina militare, ammiraglio Enrico Credendido, ha informato il primo cittadino che sono stati assegnati alla Fondazione Recanatesi quattro infermieri per far fronte all’emergenza epidemiologica covid-19. Dovrebbero arrivare a ore. Nel weekend intanto hanno preso servizio altri due infermieri. Il problema infatti è che, con la maggior parte del personale in isolamento, la struttura soffre della mancanza di aiuto “fisico” per gestire professionalmente la situazione difficile. I primi aiuti sono arrivati martedì scorso, due infermieri Asur. Di giorno adesso ci sono due medici Usca e la notte il medico di continuità assistenziale. «Il distretto territoriale competente ha preso in carico i pazienti positivi ricoverati attraverso l’assegnazione di altro personale infermieristico. È stato istituito poi un turno di continuità assistenziale notturno che sarà mantenuto fino alla stabilizzazione del focolaio. Garantito il monitoraggio quotidiano da parte degli equipaggi delle Unità speciali di continuità assistenziale di Osimo e Loreto», conferma la dottoressa Nadia Storti, direttore generale dell’Asur Marche. Gli ospiti sono stati divisi e sono stati richiesti e realizzati percorsi separati.

Il ritorno della regione in zona gialla coincide con una nuova impennata dei contagi sul territorio fidardense. Il dato aggiornato descrive infatti 104 casi di positività contro i 36 di un paio di settimane fa. Le criticità maggiori si stanno registrando, in particolare, nel plesso della scuola dell’infanzia “Rodari” in zona Crocette, frequentato da un centinaio di allievi. «A seguito del confronto con la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Soprani” e con l’Asur, visti i casi accertati di alcuni insegnanti positivi al covid-19, abbiamo deciso di chiudere temporaneamente la “Rodari” e di procedere alla sanificazione degli ambienti e per dare la possibilità di verificare se sussistono altri casi di positività al virus», spiega il sindaco Roberto Ascani. La chiusura, limitatamente allo svolgimento delle attività didattiche, parte da oggi (martedì 2) e sarà fino a sabato 6, salvo diverse disposizioni.