Pesaro

Ventimila giovani hanno lasciato le Marche nel 2024, Ricci: «Drammatico, invertire la rotta»

L'europarlamentare candidato alla Regione: «Dobbiamo investire sulle aree interne e rilanciare la crescita»

Matteo Ricci
Matteo Ricci

PESARO – I giovani scappano dalle Marche, è questa l’indicazione statistica su cui vuole invertire la rotta Matteo Ricci, europarlamentare candidato alla presidenza della Regione.

«Nel solo 2024, sono quasi 20mila gli under40 che hanno lasciato le Marche alla ricerca di un futuro migliore, al Nord o all’estero. Giovani donne e uomini nati nella nostra regione, che hanno acquisito competenze di alto livello nelle nostre università, ma che, di fronte all’impossibilità di realizzarsi, scelgono a malincuore di andarsene», così Ricci commenta il dato relativi ai giovani marchigiani che hanno lasciato la loro regione.

«È una tendenza drammatica, che dobbiamo invertire: le Marche devono tornare a essere una regione grande, aperta, proiettata verso il futuro. Una regione che sappia investire sui giovani, mettendo al centro le loro professionalità, puntando su innovazione, sostenibilità e sociale, per rilanciare la crescita e dare nuova speranza alle nuove generazioni – dice Ricci – dobbiamo farlo con investimenti e politiche che rimettano al centro il lavoro, i servizi, la sostenibilità – aggiunge – dobbiamo farlo proprio a partire dalle aree interne, che in questi anni, dimenticate dalla politica, hanno subito un processo di spopolamento che dobbiamo assolutamente invertire».

«Proprio su questo ci confronteremo nel nostro tour ‘Ricucire le Marche’, da venerdì 11 a domenica 13 aprile – dichiara il candidato presidente – in sella alla nostra bicicletta attraverseremo le aree interne della nostra regione, da Cantiano ad Arquata del Tronto, per riscoprirne la bellezza e raccontare le nostre proposte per rilanciarle – conclude – le Marche possono tornare a essere grandi. Io ci credo, come ci credono tanti giovani caparbi che scelgono di restare e costruire qui il proprio futuro. Non ci resta che costruirlo insieme, restituendo speranza alla nostra terra e a chi la abita».