PESARO – Una cerimonia gioco forza diversa quella del 25 Aprile svoltasi al Monumento alla Resistenza di Pesaro per commemorare i caduti per la libertà d’Italia, a cui hanno preso parte il Sindaco Matteo Ricci, il Presidente della Regione Luca Ceriscioli, il Prefetto Vittorio Lapolla, il Presidente del consiglio comunale Marco Perugini. Sono intervenuti anche Matilde Della Fornace, Presidente dell’Anpi Pesaro, e il generale Luigi Caldarola in rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Una cerimonia storica che oggi più che mai obbliga tutti noi a riflettere sui valori più profondi di questa giornata e che diventano una chiave di lettura per capire, affrontare e metabolizzare i tragici eventi che stanno segnando i tempi odierni.
«Sono tante le similitudini con il trauma che sta attraversando il Paese e il mondo – ha detto Ricci – prima della seconda guerra mondiale tutto è apparso attraverso un nemico invisibile, ovvero un’ideologia estremista che ha contagiato la mente di milioni di persone. Poi il nemico invisibile lo abbiamo visto incarnato nel nazifascismo, nelle violenze e nella guerra. La Liberazione rappresenta la sconfitta di quell’ideologia. Grazie alla libertà, all’uguaglianza e alla solidarietà: i valori della Resistenza».
Ha proseguito Ricci: «Il virus è davvero vigliacco: cammina sugli uomini. Per depotenziarlo, abbiamo accettato la più grande riduzione di libertà individuali dal Dopoguerra, in nome di un bene collettivo: la salute pubblica».
Ora, secondo Ricci, «dobbiamo avere la stessa forza del Dopoguerra per rinascere. Non sarà facile, perché al lutto e alla difficoltà sanitaria si abbina una crisi socio-economica spaventosa. Ma ancora una volta saranno i valori della Liberazione a fare ripartire il Paese. Servirà lo stesso coraggio».
Presente alla cerimonia anche il Governatore della Regione Luca Ceriscioli che ha voluto sottolineare la straordinarietà di questa celebrazione: «Il primo pensiero è alle persone che oggi sarebbero state qui con noi, concentrate e commosse, con lo sguardo a quello che è accaduto 75 anni fa. Noi col privilegio di essere qui testimoniamo questa presenza, sperando che il prossimo 25 aprile sia diverso e ci veda tutti insieme”.
Anche il Presidente della Regione ha voluto fare un’analogia tra la pandemia che stiamo vivendo ed il conflitto mondiale: «Ciò che è accaduto in questi mesi ha generato una narrazione che assomiglia a quella della guerra, perché ne abbiamo avuto tutti gli elementi: le tante vittime, i coraggiosi, che sono proprio qui vicino a noi, dentro l’ospedale, dove hanno lottato e resistito, duramente, contro il virus. Poi abbiamo forte lo smarrimento delle persone, la paura e la preoccupazione per quello che è avvenuto e che avverrà. Tornando indietro con la memoria la città di Pesaro era un cumulo di macerie, avevamo una situazione di devastazione importante e i bisogni primari difficilmente risolti. Questi sentimenti hanno trovato nel 25 aprile un momento importante, in cui una comunità si è ritrovata, consapevole delle difficoltà ma fiduciosa nel futuro con un nuovo ordinamento democratico e una costituzione che apriva un mare di opportunità e di libertà. Questo è lo spirito di cui abbiamo bisogno oggi perché siamo convinti che dentro quei valori, che ogni giorno vanno confermati, ci sia l’essenza per affrontare meglio quello che ci attende».