Pesaro

A Fano la Tari è etica: chi aiuta il prossimo paga meno

Le modifiche apportate al Regolamento Tari attuano una manovra di sgravio fiscale che si focalizza su due direzioni: da un lato verso le attività economiche e dall’altro nei confronti dei soggetti del terzo settore

FANO – Nella Città della Fortuna la Tari è etica. Avete capito bene: di fatto, chi aiuta il prossimo, paga meno. La tassa infatti sarà ridotta per le attività commerciali che “non sprecano”. Il Comune ha decido di introdurre un circuito virtuoso in cui si premia la solidarietà con un reale vantaggio economico.

Le modifiche apportate al Regolamento Tari attuano una manovra di sgravio fiscale che si focalizza su due direzioni: da un lato verso le attività economiche e dall’altro nei confronti dei soggetti del terzo settore. Le utenze non domestiche, dopo aver aderito alla Rete Territoriale di Solidarietà Alimentare dell’A.T.S. n.6, riceveranno lo sconto Tari nel caso in cui cedano, con frequenza settimanale, per almeno 10 mesi all’anno, beni alimentari che altrimenti rimarrebbero invenduti, andrebbero in scadenza e sarebbero di fatto da buttare.

Con riferimento al 2023, per usufruire della riduzione, la cessione dovrà riguardare un periodo di almeno 6 mesi. Sempre del 100% della parte variabile della bolletta sarà la riduzione prevista per gli Enti del Terzo Settore regolarmente iscritti al RUNTS che si occupano di dare una seconda vita ai beni usati (mobili, vestiti, elettrodomestici) devono, anche loro, accedere alla rete territoriale dell’Ambito Territoriale 6 per ambire ad una riduzione che un tetto massimo di 2000 euro annui. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Tributi 0721 887502\370.

L’assessora alle Finanze Sara Cucchiarini inquadra la progettualità: «Con l’introduzione della Tari Etica a favore della Cittadinanza Virtuosa, che si vedrà dimezzate la bollette, abbiamo messo in pratica una manovra che genera un processo virtuoso: uno dei punti cardine del nostro programma elettorale di mandato. Un passaggio fondamentale che permetterà un sensibile aumento dei prodotti alimentari messi a disposizione della rete di solidarietà alimentare. Un modello che fa leva sulla cittadinanza attiva che, oltre a limitare la produzione di rifiuti, crea le condizioni per un incentivo economico sostenuto dal Comune, per questa prima fase sperimentale del progetto abbiamo messo a disposizione 50 mila euro, auspico che la cifra possa raddoppiare il prossimo anno per le tante adesioni. Ringrazio per la collaborazione sia le sigle sindacali che le associazioni di categoria con le quali stiamo costruendo il percorso».

Per l’assessore al Welfare di Comunità Dimitri Tinti «l’agevolazione prevista sul pagamento della Tari dà valore a una rete di distribuzione e di solidarietà alimentare che implementa e arricchisce le possibilità di distribuire generi alimentari alle famiglie in disagio socio economico. Si tratta di una misura capace, da un lato di sostenere un comportamento virtuoso e dall’altro di riconoscere un premio per i sostenitori di questa buona pratica. Si unisce la sfida ecologica con il recupero di beni destinati a diventare rifiuti con quella etica e solidaristica nei confronti delle persone che vivono più in difficoltà».