PESARO – Scuole superiori in presenza, 307 mezzi per il trasporto degli studenti e soprattutto tamponi rapidi per tracciare i casi.
La proposta viene sottolineata dal consigliere regionale Andrea Biancani (Pd): «Si può attivare immediatamente un sistema di monitoraggio periodico della popolazione scolastica, inserendo studenti, docenti e personale Ata tra le fasce della popolazione da sottoporre periodicamente a test rapidi per tracciare i contagi, così come avviene ad esempio per il personale sanitario, della sicurezza o per gli ospiti delle Rsa».
«Lavoriamo insieme per restituire ai ragazzi la socialità e la condivisione – premette Biancani –. Le soluzioni per conciliare il diritto alla salute e il diritto allo studio, in attesa del vaccinazione, ci sono e le ho proposte oggi in Aula all’assessore alla salute, quando è stata discussa la mia ultima interrogazione, sottoscritta anche dalla consigliera Vitri».
La campagna di screening gratuito per le scuole è già stata avviata in altre regioni, come la Toscana e il Lazio, «potrebbe svolgersi – suggerisce Biancani – negli stessi presidi dei Comuni dove sono stati effettuati i tamponi di massa, aprendoli anche agli studenti e al personale scolastico non residenti, nei punti drive, oppure direttamente all’interno degli edifici scolastici, coinvolgendo medici e pediatri volontari, la Croce Rossa e la Protezione Civile. Se alunni e professori fossero inseriti tra le categorie soggette a controlli periodici, anche se asintomatici o senza aver avuto contatti diretti con un caso positivo, i test sarebbero gratuiti e potrebbero essere fatti anche nell’ambulatorio del proprio medico di famiglia, nei laboratori privati attrezzati, nei presidi ospedalieri, fino anche nelle farmacie».
Su questo punto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha fatto sapere che il Comune è pronto a investire 40 mila euro per trovare il personale necessario agli screening. Sindaco che ha aggiunto: «In pochi giorni siamo in grado di partire – assicura -. Ma occorre che tutta l’Italia si organizzi in questo senso. Se lo fanno Toscana, Lazio, perché non si possono organizzare così tutte le altre regioni italiane? Ovviamente occorre prudenza perché dobbiamo tenere sotto controllo il virus, ma non ha senso che ogni regione sulla scuola vada per conto proprio, a maggior ragione quando ci sono gli strumenti per farlo in sicurezza». Un’operazione che a Pesaro permetterà di “controllare” circa 9mila persone.
Ricci rilancia sul tema per consentire a circa 77mila ragazzi marchigiani di rientrare a scuola in sicurezza. «Per lo screening di massa sono stati acquistati 800mila tamponi. Da quello che mi risulta, alla fine dell’operazione saranno circa 200mila i marchigiani che avranno utilizzato questa bella opportunità messa in campo dalla Regione. Ma con i rimanenti 600.000, che cosa ne vogliamo fare? Tenerli in magazzino?». Qui la proposta di Ricci, «Una grande operazione “scuola sicura”, grazie alla quale potremmo “tamponare” i 77mila studenti marchigiani ogni 15 giorni, per circa 8 volte».
Sul fronte dei trasporti, Biancani invita a valutare quanto già predisposto dalla Prefettura di Pesaro-Urbino per garantire mezzi e controlli adeguati. «Il trasporto non diventi un alibi – rimarca Biancani -. Il tavolo di coordinamento tra Prefettura, Adriabus, Dirigenti scolastici, Comuni e Regione, ha già predisposto un piano che consente di assicurare la ripartenza con il 50% della frequenza senza particolari problemi. Sono stati previsti l’incremento del numero delle fermate e del personale, per evitare assembramenti e regolamentare gli accessi, e sono state messe a disposizione 22 vetture aggiuntive, fornite dalle aziende private consorziate, arrivando a 307 mezzi in grado di trasportare circa 6mila studenti. La Regione si è inoltre impegnata a finanziare ulteriori investimenti, se necessari, mettendo a disposizione 2 milioni di euro».
«I continui slittamenti sul rientro in presenza stanno scoraggiando gli studenti e le loro famiglie – conclude Biancani -. Il tema giovani è una priorità e le scuole non sono semplici edifici, sono comunità, luoghi di crescita sociale e culturale. In Consiglio regionale ho fatto le mie proposte, offrendo collaborazione, adesso invito la Giunta a fare delle scelte, perché temo che ci vorranno mesi prima di vaccinare tutti gli studenti e all’1 febbraio mancano solo due settimane».