Pesaro

Accise sull’energia elettrica: le aziende pesaresi aspettano un rimborso da 20 milioni

A battere i pugni sul tavolo Mauro Papalini, presidente di Confindustria Pesaro: «La Cassazione ha deciso, lo stato paghi, così avremo liquidità»

Un contatore di energia elettrica

PESARO – Ammontano a circa 20 milioni i rimborsi sulle accise sull’energia elettrica che le aziende della sola provincia di Pesaro Urbino avrebbero diritto di ricevere dallo Stato e relative agli anni 2010 e 2011.

«Si tratta di una stima approssimativa – ha spiegato Mauro Papalini, presidente degli industriali di Pesaro Urbino e del Consorzio Energia Adriatica – che se restituita immediatamente consentirebbe alle aziende di avere liquidità per continuare a gestire questa fase ancora emergenziale e allo stato di rispettare una sentenza della Cassazione, che ne impone la restituzione».

La richiesta è in linea con quanto richiesto dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il delegato per l’energia Aurelia Regina e si riferisce all’addizionale provinciale per l’energia elettrica, poi abrogata nel 2012.

Mauro Papalini, presidente Confindustria

La battaglia per recuperare quegli importi era iniziata proprio a Pesaro: «Ne parlammo a febbraio nel corso di un convegno alla Renco – ha ricordato Papalini -, con il professor Massimo Beccarello, massimo esperto del Sistema Confindustria in tema di energia: restituire l’accise che l’Europa considera ‘indebita’ con un rimborso diretto alle imprese eviterebbe anche un lungo e inutile calvario legale».

«Credo che non debba essere la giustizia ordinaria a risolvere questa situazione – ha concluso il presidente degli industriali pesaresi -: uno Stato che vuol essere tale soprattutto in questo momento, anche alla luce degli obiettivi annunciati alla vigilia degli Stati Generali, debba emanare una chiara direttiva che consenta alle imprese di richiedere velocemente il rimborso per le accise pagate indebitamente e di vederselo accreditare».