PESARO – Accorpamenti scolastici, retromarcia su Piandimeleto. Decisione arrivata nell’ultimo giorno utile, dopo le tante polemiche di questi giorni. Salta quindi l’accorpamento dell’istituto comprensivo di Piandimeleto con quello di Macerata Feltria “Raffaello Sanzio”.
La Regione ha deciso l’accorpamento dell’Istituto comprensivo di Apecchio con quello di Acqualagna, l’Unione degli Istituti comprensivi di Mercatino Conca/Macerata Feltria (già accorpati lo scorso anno con conseguenti grandi difficoltà di gestione) e l’Istituto comprensivo Piandimeleto, il CPIA (Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti) di Pesaro e Urbino con l’Istituto Agrario Cecchi di Pesaro. Ma questo è saltato.
Il sindaco di Piandimeleto Niccolò Pierini fa sapere: «Dopo tante telefonate, incontri dell’ultima ora, l’accorpamento di Piandimeleto e Macerata Feltria è stato bloccato dalla Giunta Regionale. Ci tengo a ringraziare l’intervento dell’On. Mirco Carloni, l’On. Giorgia Latini, l’assessore Chiara Biondi nonché tutta la Regione Marche per aver capito le esigenze del nostro entroterra. Una grandissima vittoria per l’entroterra».
Le polemiche erano partite dal Presidente della Provincia Giuseppe Paolini e rintuzzate da tutto il Pd provinciale. L’assessore regionale Biondi aveva messo un freno, ma anche i sindacati avevano manifestato il dissenso.
Micaela Vitri, consigliere regionale Pd, sottolinea: «Ovviamente siamo felici per Piandimeleto, ma risulta un’ingiustizia nei confronti di Apecchio e Acqualagna. Pesante sarà l’impatto soprattutto sul personale Ata dell’entroterra che sarà costretto a cambiare sede di lavoro e percorrere decine di chilometri per raggiungere le nuove sedi accorpate».
«Nella Commissione del 30 dicembre – spiega Marta Ruggeri, capogruppo 5 stelle in Regione – dalle parole dell’assessora Biondi è emerso che il criterio principale adottato per operare le scelte è stato politico, ovvero l’esigenza di eliminare, mediante le soppressioni e gli accorpamenti, le dirigenze scolastiche ove ci sono reggenze provvisorie e questo, naturalmente, ha provocato scelte arbitrarie e discriminazioni territoriali, penalizzanti la mia provincia e territori periferici ove scarseggiano i dirigenti disponibili».