Pesaro

Affidamenti diretti, Andreolli: «Ricci ha abbandonato i colleghi nella tempesta»

Il consigliere Lega: «A creare un reale danno d’immagine non è chi pone domande scomode ma chi si nasconde»

Dario Andreolli, Lega

PESARO – Affidamenti diretti, c’è un terzo indagato. Si tratta di un funzionario del comune accusato del reato di falso per aver firmato una delibera con cui affidava lavori idraulici, ma in realtà si trattava della realizzazione di un murales.

Le reazioni politiche non mancano. A partire da Dario Andreolli della Lega. Che risponde alla maggioranza.

«Una maggioranza frastornata che ha perso completamente il senso della realtà e non riesce più a distinguere il piano politico da quello giudiziario. Anziché affrontare con chiarezza le questioni emerse, preferisce continuare ad attaccare l’opposizione di centrodestra, come se fosse responsabile di una situazione che loro stessi hanno creato. È inaccettabile e ridicolo che la maggioranza accusi il centrodestra di “danneggiare l’immagine della città”. A creare un reale danno d’immagine non è chi pone domande forse scomode ma legittime, ma chi finora non ha fornito alcuna spiegazione ai cittadini, preferendo nascondersi di fronte alle proprie responsabilità. Se c’è stato un danno d’immagine, la colpa è di chi ha scelto di non rispondere, non di chi cerca la verità. L’ex sindaco Ricci, figura centrale di questa amministrazione fino a poco tempo fa, ha abbandonato i suoi colleghi, lasciandoli soli ad affrontare la tempesta. Forse la maggioranza dovrebbe chiedere proprio a lui le spiegazioni che il centrodestra e la cittadinanza attendono, invece di cercare di incolpare l’opposizione per problemi che nascono all’interno del loro stesso schieramento».

Per il consigliere comunale «Il centrodestra pesarese non ha mai nemmeno sfiorato l’idea di sostituirsi alla magistratura, come insinuato dalla maggioranza. Ma oltre le sentenze, qualcuno dal fronte della maggioranza vuole ammettere che è inaccettabile la tesi secondo cui è possibile che in un comune ci sia un sistema di affidamenti diretti e di sponsorizzazioni che per quattro anni si è alimenta autonomamente senza che sindaco, assessori e dirigenti si accorgano di nulla? Dobbiamo forse aspettare una sentenza per ammettere sostenere questa tesi mette vuol dire ammettere un comune privo di anticorpi per garantire trasparenza e legalità? I cittadini hanno il diritto di sapere, e i loro rappresentanti hanno il dovere di fornire risposte. E hanno anche il diritto di avere una maggioranza che non tenti ad ogni minuto di spostare l’attenzione, usando la retorica della “campagna diffamatoria” per nascondere la propria difficoltà di gestire la situazione».

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