Pesaro

Affidamenti diretti, perquisizioni e sequestri. Centrodestra Pesaro: «Dimissioni della Giunta»

Polizia e Guardia di finanza hanno effettuato l'accesso da Santini ed Esposto. L'opposizione: «Scandalo amministrativo senza eguali»

La sede del Comune di Pesaro

PESARO – Affidamenti diretti, perquisizioni e sequestri.

Polizia e guardia di finanza hanno avuto un mandato di perquisizione dalla procura nei confronti di Massimo Santini, ex dipendente comunale assunto nella giunta Ricci come coordinatore di eventi e Stefano Esposto, presidente di Opera Maestra e Stella Polare. Hanno sequestrato cellulari, computer e dispositivi per cercare di trovare elementi utili alle indagini.

Il Comune ha affidato incarichi diretti per oltre 600 mila euro alle due associazioni. Da qui è nata la richiesta di una commissione di inchiesta in Comune, polemiche e la convocazione della commissione atti e garanzia.

Nel frattempo la procura ha aperto un’indagine con l’ipotesi di corruzione in concorso.

Il centrodestra interviene sul caso. «Ormai è certo: a Pesaro siamo davanti ad uno scandalo amministrativo senza eguali nella storia della città. Una montagna di soldi affidati a due associazioni attraverso scelte e metodologie che esulano dalla prassi ordinaria e che sono sottoposte all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Le ricostruzioni fatte in queste settimane attraverso audizioni, inchieste di stampa e l’analisi degli atti evidenziano contraddizioni e lasciano tanti dubbi di legittimità della prassi amministrativa sia per gli affidamenti diretti, sia per le sponsorizzazioni da privati. I dirigenti comunali, lasciati soli da una politica che è scappata alla prima difficoltà, hanno fornito spiegazioni, molte delle quali sono state lacunose e contradditorie».

E’ quanto affermano Dario Andreolli (Lega), Serena Boresta, Michele Redaelli, Daniele Malandrino,  Cristina Canciani, Giovanni Corsini (Fratelli d’Italia), Mauro Marinucci, Giovanni Dallasta (Forza Italia), Marco Lanzi, Giulia Marchionni (Pesaro Svolta).

«Quello che lascia sconcertati, però, non sono i documenti, ma gli atteggiamenti di una classe politica e di governo cittadino che sta facendo finta di nulla e che non ha il coraggio di dare spiegazioni e assumersi la responsabilità di scelte di cui ha beneficiato e che ha contribuito a porre in essere. Mentre ieri erano tutti pronti a fare selfie davanti a quegli eventi o a quei lavori oggetto di indagini, oggi nessuno è disposto a metterci la faccia per rispondere ad una città che si interroga. Lo stesso sindaco Biancani all’inizio del mandato ha lanciato moniti facendosi paladino della legalità, salvo poi non dare alcuna spiegazione del “meccanismo” che lui stesso – a parole – ha denunciato e non assumere nessuna decisione per arginare lo scandalo amministrativo che si sta consumando». 

«In queste settimane il potere politico che ha governato la città negli ultimi 10 anni ha dato il peggio di sè. L’ex sindaco Matteo Ricci, che ha lasciato alla solitudine le persone che lo hanno fino a ieri aiutato ed assecondato, ha scaricato tutte le responsabilità ai dirigenti e tutti gli ex assessori hanno preferito chiudersi in un silenzio di comodo o di disagio.  Nessuno sapeva nulla, nessuno era a conoscenza di nulla in un continuo succedersi di amnesie, di imbarazzi e parole taciute.  Questi atteggiamenti se da un lato sono difficilmente credibili, dall’alto sono totalmente ingiustificabili. Come si può credere che un gabinetto del sindaco possa muoversi con libertà assoluta tra dirigenti, privati, sponsor ed associazioni senza che la Politica sappia nulla sulle somme di denaro, sulle scelte e sulle entrate extra ricevute da sponsor privati in aggiunta agli iniziali contratti stipulati.

Ma se così fosse realmente, sarebbe ancora più preoccupate sapere che dentro il Comune, al Governo della città, sieda una classe dirigente priva degli anticorpi necessari per garantire il controllo reale di un ente e della sua legalità.   Le stesse persone che ieri non hanno visto e sentito, che non hanno conosciuto nessuno e che non hanno saputo nulla, oggi non possono essere le stesse che governano la città. Il sindaco Biancani che, al posto che dare un segnale di discontinuità alla città, ha preferito confermare la giunta fotocopia dei passato ereditando tutto il pacchetto degli assessori, oggi ha solo una strada davanti a sé: chiedere le dimissioni agli assessori che sedevano nella giunta precedente.  Un atto di coraggio in mezzo a chi si nasconde dietro ad un dito sperando di non essere visto ed una presa d’atto di una situazione totalmente inaccettabile che compromette il buon governo della città e la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni».

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