Pesaro

L’affondo dell’UDC Fano: «Per Seri il razzismo non è sempre uguale»

Pollegioni torna sul pestaggio di due ragazzi per motivi discriminatori relativi all'orientamento sessuale. Ed evidenzia quella che, a suo dire, è una spiacevole incongruenza

Massimo Seri
Massimo Seri

FANO – Per il sindaco di Fano Seri ci sarebbero diverse sfumature di razzismo, alcune degne di scuse attraverso lettere aperte, altre no. È quanto sostiene in sintesi il segretario dell’UDC Stefano Pollegioni che ha deciso di ritornare sull’ormai deplorevole è ben noto episodio che ha avuto come protagonista una giovane calciatrice di colore. Oltre a stigmatizzare l’accaduto, il rappresentante politico non si è lasciato sfuggire l’occasione di evidenziare quella che a suo dire è una spiacevole incongruenza. Se per l’episodio di cui sopra il primo cittadino ha espresso il proprio diniego attraverso una missiva rivolta alla giovane ma di fatto pubblicata alla cittadinanza, non avrebbe speso nemmeno una parola per un altro grave e ben noto episodio avvenuto un anno fa a Fano dove due ragazzi vennero pestati per motivi discriminatori relativi all’orientamento sessuale.

«Esprimo la mia vicinanza e quella dei componenti dell’UDC di Fano alla giovane giocatrice di calcio anconetana offesa da insulti che non devono appartenere al mondo dello sport e vanno condannati con fermezza anche in qualsiasi altra situazione. Detto ciò non posso però fare a meno di richiamare il Sindaco Massimo Seri alla coerenza ricordando che nel mese di Maggio 2021 Fano finì alla ribalta dei media anche nazionali perché un giovane fu aggredito da un branco di circa 15 giovani, poi identificati e messi nelle mani della giustizia, perché aveva le unghie colorate e il ciuffo dei capelli tinto di bianco».

Stefano Pollegioni
Stefano Pollegioni

«Un’aggressione fisica anch’essa molto grave – prosegue – e con una forte matrice razzista accompagnata da parole offensive contro l’identità di genere. In quell’occasione un altro giovane, amico del ragazzo preso di mira, si pose nel mezzo in difesa e fu malmenato con calci e pugni in faccia rischiando la propria vita e finendo in Ospedale con una prognosi importante. Anche quella occasione non fu una bella cartolina per la Terza Città delle Marche e ancora oggi se ne parla perché, pur essendoci state condanne in primo grado e ammissione delle colpe, la vicenda giudiziaria ancora non è terminata. Il Sindaco oggi nella sua lettera alla giovane giocatrice di pallone, che ritengo doverosa per il fatto accaduto, esprime il suo dissenso e lo stato d’animo offeso e deluso e dichiara di non aver mai lasciato indietro nessuno nel momenti di difficoltà».

Conclude poi Pollegioni: «Il fatto di Simone, il giovane allora 17enne malmenato, aspetta ancora oggi che il sindaco, quale primo cittadino, esprima il suo dissenso e prenda le distanze condannando anche quel fatto molto grave accaduto nella nostra città esattamente al Pincio. La famiglia del giovane Simone ad oggi non ha ricevuto né una telefonata né una lettera da parte del sindaco Seri eppure Fano per quel fattaccio finì nelle cronache nazionali. Comunque il primo cittadino farebbe ancora in tempo a scrivere un’altra lettera alle famiglie pesaresi dei due giovani».