PESARO – L’Atim (Agenzia turismo internazionalizzazione Marche) nel mirino delle critiche della consigliera regionale Micaela Vitri. «La Giunta Acquaroli – afferma Micaela Vitri – crea dal nulla ATIM, un nuovo carrozzone che costerà ai marchigiani 850 mila euro all’anno. Contemporaneamente la stessa Giunta non trova un euro per i ristori a bar, ristoranti, circoli, palestre e altre attività colpite drammaticamente dalla pandemia».
La maggioranza di destra in Consiglio ha infatti approvato la PDL n. 37, proposta dallo stesso presidente Acquaroli, che istituisce l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche.
«Apparentemente può risultare condivisibile l’obiettivo di mettere in rete soggetti pubblici e privati del settore turistico, sviluppare strategie di marketing territoriale per promuovere la nostra Regione nei mercati internazionali dando impulso al turismo. In realtà il problema sta nel fatto che mantenere l’ATIM significa utilizzare risorse vitali per diversi settori. Trovo però poco adeguato – continua Vitri – associare la promozione del turismo a quella dell’industrie del nostro territorio viste le differenti esigenze dei due comparti. Mentre il turismo dovrebbe essere associato alla cultura, alle eccellenze eno-gastronomiche e alle tante peculiarità e bellezze della nostra terra, al tempo stesso le imprese dei diversi settori dal mobile, all’arredo fino al metalmeccanico necessitano di arrivare ai mercati esteri con tutt’altre esigenze e tipologie di promozione».
«Nonostante le intenzioni possano sembrare condivisibili per la promozione del nostro territorio, a mio avviso è inutile creare un ulteriore carrozzone che nel 2021 costerà 50.000 euro e 850.000 ogni anno dal 2022 in poi.
La disapprovazione cresce – continua Vitri – soprattutto dopo che da oltre un anno chiediamo alla Giunta Acquaroli di fare la propria parte nel sostegno a tutte quelle attività duramente colpite dagli effetti della pandemia. La risposta sino ad oggi è stata deludente: le uniche risorse stanziate nell’ultimo bilancio regionale sono i 10milioni di euro trasferiti dallo Stato, di cui circa 6 milioni dei confidi e 4 milioni per veri e propri ristori alle attività, ma da cui purtroppo molte restano ancora escluse».