Pesaro

Aggressioni e minacce nel penitenziario di Pesaro, i sindacati chiedono il cambio dei vertici dell’istituto

Continuano le aggressioni nel carcere di Pesaro: «Via il direttore e il comandante di reparto, siamo stanchi di subire attacchi e non essere tutelati»

Il carcere di Pesaro

PESARO – Le aggressioni in carcere continuano e i sindacati protestano. Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Uspp, Fns-Cisl, Fp-Cgil, maggiormente rappresentative del personale di polizia penitenziaria che opera nella casa circondariale di Pesaro, dicono basta alle «continue e quotidiane aggressioni e minacce da parte di diversi detenuti del penitenziario pesarese, nei confronti di tutti gli operatori penitenziari».

Dicono basta ad una «gestione fallimentare dell’istituto pesarese da parte dell’attuale dirigenza che “galleggia nella quotidianetà”, privo di alcun progetto lungimirante utile al miglioramento delle condizioni e della sicurezza all’interno dell’istituto di pena».

Pertanto i sindacati «interrompono le relazioni sindacali con la direzione pesarese e decretano lo stato di agitazione che si protrarrà, fino a quando l’amministrazione regionale e centrale non procederà all’avvicendamento degli attuali vertici dell’istituto, ovvero del direttore e del comandante di reparto. Con una nota indirizzata al signor ministro della giustizia, al vice ministro, al sottosegretario e alle rappresentanze politiche del territorio, denunciamo lo stato di abbandono della struttura pesarese e i mancati interventi dei vertici dell’amministrazione penitenziaria promessi in occasione della visita dell’allora capo del dipartimento, avvenuta nel mese di ottobre del 2021.

Non siamo più disposti ad assistere passivamente alla inesorabile agonia di un intero istituto che vede compromessa la sicurezza del personale e di parte della popolazione detenuta che vorrebbe scontare la propria pena in modo dignitoso» – concludono le organizzazioni sindacali.