PESARO – Agrivoltaico da 45 ettari, anche Coldiretti è nettamente contraria.
«Sì a un fotovoltaico sui tetti degli edifici agricoli, no all’occupazione di terreni agricoli» È la posizione di Coldiretti Pesaro Urbino in merito al progetto presentato dal Gruppo Tep Renewables che intende realizzare un parco fotovoltaico su un terreno di oltre 60 ettari situato tra i Comuni di Cartoceto e Fano.
«Il progetto in questione preoccupa gli agricoltori della zona per le potenziali ricadute che questo genere di impianti possono avere sia in termini di riduzione dei terreni agricoli, sia a livello paesaggistico. L’area collinare in questione è di gran pregio e, negli anni, ha sviluppato attività agricole, agriturismi e importanti produzioni d’eccellenza come l’Olio di Cartoceto Dop che nel tempo hanno fatto diventare la provincia di Pesaro Urbino come una delle più green d’Europa con oltre 1000 aziende agricole biologiche (circa 70 agriturismi), terza d’Italia per numero di negozi che vendono prodotti biologici e al primo delle aziende che si occupano di cosmesi bio rispetto al numero di abitanti (dati Biobank)».
«Anche se il progetto in questione fa riferimento a opere di mitigazione e di prosieguo delle attività agricole, abbiamo parecchi dubbi sul fatto che poi queste siano effettivamente traducibili nella realtà – commenta il presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Tommaso Di Sante – Quanto proposto non è all’oggi verificabile e l’unico dato certo è che sarà sottratta la metà della superficie agricola oggi disponibile. Non siamo contrari al fotovoltaico e siamo ben consapevoli della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento di energia e di sviluppare forme rinnovabili ma ciò non deve avvenire a scapito della produzione agricola che è alla base dell’approvvigionamento alimentare nazionale. Per questo come associazione ci stiamo battendo, attraverso una petizione che ha superato le 8.300 sottoscrizioni di cittadini, per tutelare le terre da coltivare e a favore di un fotovoltaico veramente pulito e ecosostenibile da installare sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole».