PESARO URBINO – Alluvione, un fondo speciale per aiutare le imprese a non chiudere per sempre. È quanto chiede il vicepresidente del consiglio regionale, Andrea Biancani. «In questi giorni ho visitato alcune zone dell’entroterra della nostra provincia colpite dall’alluvione. Ho visto strade, case, fabbriche, negozi distrutti, luoghi irriconoscibili e macerie ovunque. Eppure anche di fronte a questo disastro, i residenti vogliono al più presto tornare alla normalità, stanno reagendo con dignità e coraggio. Tutti hanno una gran voglia di rialzarsi e le comunità si stanno facendo forza per ripartire insieme».
Poi l’appello allo stato e alla giunta Acquaroli: «Se a questa energia non corrisponderanno atti di sostegno concreti in tempi rapidi, sarà impossibile far sopravvivere queste zone ed evitarne un ulteriore spopolamento. Molti sono rimasti senza casa e senza lavoro, hanno bisogno di contributi economici immediati per affrontare i prossimi mesi. Stiamo parlando di aree con un tessuto industriale ed economico già fragile, dove la sopravvivenza delle attività è di per sé faticosa e complessa. Sul versante aiuti, sono necessari contributi a fondo perduto per la ripartenza a sostegno di chi è titolare di negozi, piccole aziende e imprese, con procedure snelle e senza lungaggini burocratiche.
Il rischio, se non si interviene entro poche settimane, è che molte attività non riaprano più, riducendo ulteriormente i servizi e le opportunità presenti nelle aree interne, più fragili e svantaggiate. In queste zone, a fianco di poche grandi imprese solide e con fatturati importanti, ci sono tante attività con margini di guadagno molto bassi, per le quali, seppure importante, il credito agevolato potrebbe non essere sufficiente».
Gli aiuti dovranno essere di due tipologie. Quelli immediati, individuali, per la sopravvivenza quotidiana, con ammortizzatori sociali e sussidi, e quelli per riattivare imprese manifatturiere, aziende agricole, produzioni industriali e artigianali, attività commerciali come bar, ristoranti, panifici, negozi al dettaglio. Per questi piccoli imprenditori dell’entroterra la capacità di investimento è talmente ridotta che farebbero fatica a ripartire solo con tassi agevolati o sospensioni dei mutui.
«Dobbiamo fare in modo che la speranza, la voglia di resistere e l’attaccamento al territorio non vengano logorati da lunghe attese e ostacoli burocratici, la velocità degli aiuti e degli interventi è fondamentale per il ritorno a una vita normale e per rimettersi in piedi. Il riconoscimento immediato dello stato d’emergenza è un punto di partenza importante, adesso mi auguro che lo Stato continui a restare al fianco di questi cittadini e che anche la Regione, essendo stato nominato Commissario il Presidente Acquaroli, faccia la sua parte adottando dei provvedimenti concreti e rapidi. Noi siamo pronti a fare la nostra».