PESARO – Un territorio ferito che cerca di risollevarsi dal fango che lo ha travolto dopo la tremenda alluvione dei giorni scorsi. La voce del lavoro e le voci del territorio che, secondo Cgil Cisl e Uil, “va tenuto insieme”, adesso più che mai.
Cgil Cisl e Uil Pesaro Urbino chiedono alla politica «interventi mirati per tutelare i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati, tutte le categorie più fragili alle prese con una crisi senza precedenti».
Mancano pochi giorni alle elezioni politiche nazionali e i sindacati, unitariamente, indicano provvedimenti urgenti per la provincia di Pesaro e Urbino.
In relazione alla terribile alluvione che ha colpito anche l’entroterra pesarese e di fronte ai cambiamenti climatici ormai innegabili, i sindacati chiedono «massima attenzione alla cura del territorio e tutto il sostegno possibile alle famiglie e alle imprese piegate dalla drammatica alluvione. Cura del territorio che deve essere collegata ai necessari investimenti per le infrastrutture viarie e tecnologiche che da troppi anni attendiamo. In questa direzione occorre quindi agire per sostenere la diffusione di altre forme di approvvigionamento energetico più sostenibile come il fotovoltaico».
«Inflazione, aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e il grave dissesto idrogeologico sono fenomeni allarmanti che rischiano di mettere in ginocchio l’economia se non ci saranno interventi urgenti mirati ed efficaci.
Sulla sanità, il sindacato indica come fondamentale una corretta attuazione degli investimenti e delle riforme previste nel Pnrr, affinché il territorio sia dotato di una rete di strutture fondamentali per rendere il sistema sanitario provinciale e regionale efficace nel rispondere alle necessità del territorio e dei cittadini».
Sul welfare: «Nel panorama nazionale, la provincia di Pesaro Urbino, come il resto della regione detiene il maggiore indice di invecchiamento e di decremento della popolazione. Questa tendenza può essere invertita solo con l’attivazione di misure sinergiche e complementari che diano fiducia alle famiglie (supportando la genitorialità, riorganizzando i servizi, favorendo l’invecchiamento attivo, garantendo adeguati livelli di cura alle persone), in un quadro di riequilibrio delle politiche sull’immigrazione».
Per quanto riguarda il lavoro, i sindacati sostengonoche: «La priorità della nuova legislatura deve essere costituita da politiche mirate di protezione del lavoro e garanzia della sua qualità, in ogni settore, pubblico e privato: aumentare i salari, fermare la precarietà, favorire una equa distribuzione ed organizzazione del lavoro, garantire legalità e sicurezza sul lavoro.
Per questo è necessario intervenire riconoscendo la centralità del lavoro, riducendo le forme di lavoro precarie e favorendo l’attivazione di rapporti di lavoro stabili e tutelati: risposte concrete e tangibili all’impoverimento dei salari, alla perdita di valore del lavoro e alla creazione di nuova occupazione di qualità»
Contrastare la precarietà per Cgil, Cisl e Uil vuol dire «garantire occupazione stabile e di qualità, costruire un sistema organico di diritti e tutele, contrastare il fenomeno in aumento del lavoro povero. Con particolare attenzione ai giovani e alle donne, che pagano oggi il prezzo più alto.
Ruolo fondamentale giocano adeguate politiche attive del lavoro e determinante deve essere la funzione svolta dai servizi per l’Impiego».