PESARO – Fondi alluvione, tutti i dubbi del consigliere regionale Andrea Biancani dopo l’incontro con il ministro Musumeci. «Più che a una riunione operativa e chiarificatrice sulla gestione delle risorse per l’emergenza, abbiamo assistito ad una passerella istituzionale inutile. Erano presenti un Ministro, un Sottosegretario, il Presidente della Regione e due Assessori regionali, eppure nessuno è stato in grado di dare dati certi o novità concrete sulle risorse, sui tempi, sulle procedure e sulla situazione dei Comuni che non rientrano nell’area individuata ufficialmente dal Governo».
Che prosegue: «Già è paradossale che l’incontro di ascolto dei territori si faccia a 2 mesi dall’alluvione. Personalmente, dopo due mesi, mi sarei aspettato che il Ministro arrivasse con risposte chiare e concrete, non per chiedere come va e cosa serve; anche perché i problemi sono stati evidenziati più volte, sia in Consiglio Regionale che sulla stampa».
Il consigliere continua la critica: «Non è stato detto se saranno inclusi più Comuni rispetto ai 7 già individuati. Ricordo che in tutto sono 106 i Comuni ad aver dichiarato di aver subito danni, per un totale di almeno 314 milioni di euro, molti dei quali nella nostra provincia. A fronte di questi dati, ad oggi, dopo oltre 2 mesi, sono solo 7 quelli rientranti nell’area ufficiale dell’emergenza e solo 4 i milioni stanzianti. Mi sarei aspetto un’apertura su questo tema da parte del Ministero, ma non c’è stata, nel silenzio totale del Governatore Acquaroli, che è anche sub-commissario all’emergenza.
Non è stato chiarito nulla sulle tempistiche in cui si potranno utilizzare i 4 milioni già stanziati per l’emergenza. Attualmente sono bloccati, perché non è nemmeno stato fatto il riparto tra i 7 Comuni assegnatari; quindi, nessuno sa quante risorse avrà e per quali interventi. Di fondi aggiuntivi non si è parlato, se non di un generico fondo per le emergenze da costituirsi in futuro, mentre intanto i Comuni dovranno fare da soli, con bilanci che spesso, nei piccoli Comuni, non coprono, in un anno, nemmeno l’intero ammontare dei danni. Come evidenziato dai Sindaci, qualcuno dovrà tagliare i servizi per mettere a posto strade, scuole ed edifici pubblici, se non arrivano risorse nazionali o regionali. A 2 mesi dall’emergenza non possiamo essere ancora al punto di partenza e invece, forse, non siamo nemmeno lì, visto che ancora non si possono spendere i 4 milioni già stanziati».