Pesaro

Alluvione Pesaro, una mappa dei fossi a rischio

Il comune ha messo a bilancio le spese sostenute per il maltempo ma è pronto a segnalare le aree a rischio idraulico

il sottopasso nella zona di Loreto a Pesaro

PESARO – Una mappatura dei fossi e delle possibili situazioni a rischio.

L’alluvione che ha fatto esondare il Genica e creato danni enormi in città ha portato il Consiglio comunale all’approvazione di una delibera per “Lavori di somma urgenza a tutela della pubblica e privata incolumità e dell’integrità del patrimonio comunale – Emergenza idraulica ed idrogeologica. Riconoscimento debito fuori bilancio”.

Un intervento attuato dall’Amministrazione comunale per far fronte ai danni causati dall’alluvione del maggio scorso, come sottolineato da Belloni: «Per un totale, di 323.050 euro di risorse, di cui 140mila dal fondo di riserva e il resto proveniente dall’avanzo vincolato per le operazioni rese necessarie dopo le giornate del 16 e 17 maggio. Gran parte del lavoro è stato fatto col Centro operativo, che ringrazio in particolare per quanto fatto insieme alla Protezione civile, Polizia locale e vigili del fuoco. Non si è arrivati dappertutto, soprattutto considerate che in città si sono registrate oltre 100 frane. Nelle cifre riportate nella delibera figurano i 33.600 euro per la pulizia e ripristino del parcheggio San Decenzio; gli interventi sulle frane delle strade Vincolungo, Valregina e Canneti pari a 20.130 euro; quelli per il muro del cimitero di Novilara pari a 24.400 euro; quelli da 183.000 euro per la frana a Villa Betti («con l’alluvione ha subito un danno irreparabile e si dovrà intervenire in maniera radicale»); per la messa in sicurezza dei fossi comunali di 43.920 euro; per la fognatura di via Flaminia 15.000 euro. Parte dei lavori sono già stati fatti; altri sono in corso di realizzazione. 

«Abbiamo fatto dei sopralluoghi con l’assessore regionale Aguzzi e con il presidente della Regione per far prendere coscienza della situazione. Stiamo preparando la mappa di tutti i fossi del comune e non solo. Sarà un piano di battaglia complessivo. Insieme ai tecnici dobbiamo individuare le zone di potenziale pericolo e capire di chi è la competenza. Una volta in mano la piantina, ciascuno dovrà attivarsi» ha concluso Belloni. 

Dario Andreolli della Lega ha detto: «Emergenza che ha coinvolto la città e a cui Pesaro ha risposto in maniera positiva; occorre ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, anche l’assessorato di Belloni. Tra le emergenze maggiori, c’è stata quella nei pressi del casello. Occorre fare chiarezza, non possiamo limitarci, come comune, alla sola parte che ci compete. Da tempo, sono state sollevate criticità forse legate alle opere di realizzazione della terza corsia autostradale, in strada della Fornace vecchia. Da analizzare anche la zona di Case Bruciate». 

Per Montesi: «Occorre incentivare la responsabilità per la pulitura di fiumi e fossi ma in questo contesto il torrente Genica, che era a posto, non ha retto. Difficile intervenire in tempi celeri, bene ringraziare gli operatori, attivi giorno e notte».  

Malandrino ha rilevato: «Gestire le emergenze è sbagliato, occorre rivedere tutto; non è solo compito del Comune ma occorre iniziare a dialogare con tutti gli enti: le situazioni di emergenza non sono più eccezionali». 

Per Lugli: «Giusto iniziare dal fare un quadro delle criticità». E ancora, «Cerchiamo di non considerare l’acqua come un nemico: è una risorsa importante; non dobbiamo rendere le vie d’acqua delle piste da bowling, ragioniamo su come capitalizzarla». 

© riproduzione riservata