PESARO – Amianto, la consigliera Pd Micaela Vitri incalza la Regione.
«Da quasi 4 anni sollecito la giunta Acquaroli – spiega l’esponente Dem – a intervenire come fanno altre Regioni con contributi per lo smaltimento di amianto, ma non rispetta nemmeno la legge che lo impone. Ho presentato diversi atti discussi in Consiglio regionale e, purtroppo, ogni volta c’è stato totale disinteresse del Presidente Acquaroli e dell’Assessore all’Ambiente Aguzzi.
Per questo oggi stupisce la critica da parte di un esponente di FDI al Comune di Pesaro – continua Vitri – che ha stanziato 30mila euro di contributi a fondo perduto per i privati cittadini, che rimuovono e smaltiscono manufatti contenenti “piccoli” quantitativi di amianto. Non era un atto dovuto e dobbiamo sperare piuttosto che altri enti seguano questo esempio. È vero il contributo di Pesaro è minimo, ma almeno è un incentivo allo smaltimento. Chiedo a chi oggi ha il coraggio di criticare di verificare invece cosa sta facendo la Regione Marche, che avrebbe il dovere: nulla».
Per Vitri: «Ad oggi infatti la giunta Acquaroli è inadempiente rispetto alla legge regionale del 22 aprile 2020, n. 14 “Incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto”(della precedente amministrazione). Non solo, perché è addirittura bloccato in Commissione Ambiente l’iter della mia proposta di riforma, già depositata più di un anno fa. È urgente infatti, come chiedo nel mio atto, finanziare un bando e allargare le maglie degli aventi diritto ai contributi. In particolare con la mia pdl propongo di estendere i requisiti degli aventi diritto ai contributi, inserendo anche le zone D (destinate ad insediamenti industriali, artigianali, commerciali e direzionali ) ed E (zone del territorio destinate ad usi agricoli e ad essi assimilabili) oggi escluse. Chiedo inoltre di autorizzare, per ciascuno degli anni 2024 e 2025, la spesa di almeno 300 mila euro contro i 200 della vecchia legge, che non furono nemmeno spesi tutti a causa di requisiti troppo restrittivi.
Quest’anno ricorrono 32 anni dalla legge 27.03.1992 n. 257, che ha messo al bando l’amianto ma ancora ci si ammala e si muore: ogni anno, in Italia, sono stimati circa 2.000 nuovi casi di mesotelioma, mentre nelle Marche si contano 180 morti ogni anno, 1,22 persone ogni 100mila abitanti. Il principale fattore di rischio è costituito dall’esposizione all’amianto nel 90% delle diagnosi.
Occorre fare presto – conclude Vitri – e la Regione deve svolgere il ruolo che le compete evitando di lasciare soli i Comuni».