Pesaro

Voti? No grazie! All’istituto agrario di Pesaro da settembre arriva l’autovalutazione

L'addio ai voti in pagella, che riguarderà solo il biennio dell'istituto tecnico superiore, sarà introdotto da settembre, con l'avvio del nuovo anno scolastico. Una iniziativa che ha pochissimi eguali in Italia

ANCONA – La dispersione scolastica si contrasta anche eliminando i voti e introducendo l’autovalutazione. Ne è convinto il presidente marchigiano dell’associazione nazionale presidi italiani (Anp) Riccardo Rossini, che da settembre sperimenterà all’Istituto Agrario Cecchi di Pesaro, che dirige, questa modalità valutativa della preparazione degli studenti. L’addio ai voti nelle verifiche, che riguarderà solo il biennio dell’istituto tecnico superiore, sarà introdotto da settembre, con l’avvio del nuovo anno scolastico.

Nel dettaglio, ogni volta che gli studenti faranno una verifica scritta, anziché il voto, riceveranno la prova con le soluzioni e toccherà a loro correggere gli eventuali errori fatti, con l’obiettivo di monitorare e avere consapevolezza del proprio livello di preparazione. Perché? È presto detto: il voto si focalizza sulla ‘lacuna’ minando l’autostima, mentre l’autovalutazione permette di comprendere cosa è necessario migliorare, senza scoraggiare gli studenti che più tendono ad abbandonare le superiori proprio nel biennio.

Riccardo Rossini, presidente regionale Anp

«I ragazzi dei biennio degli istituti superiori, specie delle scuole professionali – spiega Rossini – si iscrivono per imparare i mestieri, scontrandosi spesso, però, con materie generaliste nelle quali a volte non vanno bene. Allora subentrano frustrazione e sfiducia. Il voto non è utile né in termini di autostima, né di sicurezza. Molti, quando prendono voti bassi manifestano spesso il proprio disagio con comportamenti trasgressivi polemici e rinunciatari, fino ad abbandonare lo studio».

Secondo il dirigente scolastico, invece, è importante che «la scuola sia percepita come un luogo di supporto dove crescere forti e bravi cittadini, e non un luogo dove si viene selezionati e valutati». Una nuova modalità sperimentata in pochissimi istituti italiani, più comune nei paesi nordici come la Finlandia che tiene il passo con i mutamenti sociali.

«Questa generazione – fa notare il presidente dei presidi marchigiani – è completamente diversa dalle precedenti, i ragazzi sono molto cambiati rispetto al passato, sono più tecnologici, multitasking, ma anche molto più fragili, per questo occorre necessariamente adottare una nuova metodologia che non può essere la stessa di 30 anni fa».

Per ora l’autovalutazione sarà sperimentata solamente nel biennio dell’istituto pesarese poi «vedremo se prolungare anche nel triennio» conclude.