ANCONA – Fornirà preziose informazioni sulle condizioni del mare, che saranno accessibili da esperti, ma anche da cittadini e pescatori. È la boa oceanografica Fortunae, posizionata al Fano Marine Center, ad una distanza di 2 miglia dalla costa.
Si tratta di un vero e proprio laboratorio all’avanguardia per lo studio dell’ambiente marino, dal quale potranno essere tratte informazioni importanti «sullo stato del mare, utili per cogliere gli effetti del cambiamento climatico e per la difesa della costa», spiega il professor Francesco Regoli direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche.
La boa, una vera e propria stazione meteorologica, è alta sei metri e pesa una tonnellata, è stata posizionata venerdì 2 dicembre da una equipe di studiosi e tecnici del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Istituto Irbim-Cnr di Ancona. Si trova in un’area di mare assegnata al Fano Marine Center che diventerà un vero e proprio laboratorio marino in cui condurre esperimenti e studi innovativi
Il laboratorio, dotato di sensori meteorologici all’avanguardia, di sonde immerse in acqua e di pannelli solari, trarrà energia dal sole e tramite un telefono cellulare, trasmetterà in continuo dati e filmati al Fano Marine Center, il centro nato dalla collaborazione dell’Università di Bologna, Università Carlo Bo di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Cnr, Stazione Zoologica Anton Dorhn e Comune di Fano. «È un esempio di multidisciplinarietà e sinergia tra i vari enti -osserva – che potranno avere un sistema di monitoraggio con un aggiornamento costante su molti parametri ambientali fondamentali per lo studio del mare e dei suoi cambiamenti».
Tra i dati che saranno forniti dalla boa, che permetterà di coprire il gap informativo sul fronte della copertura meteo in mare, tra gli altri, saranno forniti anche «dati sulla altezza delle onde, il vento, la temperatura del mare, la salinità e l’ossigeno, dati che saranno trasmessi e disponibili in tempo quasi-reale, utilizzabili per scopi scientifici, professionali e turistici».
«Questa è un’altra novità importante, segno dell’interazione tra enti di ricerca e società – spiega il professor Regoli – , quando la scienza fornisce risultati immediatamente fruibili anche dalla comunità. Informazioni utili per i cittadini, per gli operatori balneari e per chi il mare lo vive per lavoro, come ad esempio i pescatori – spiega -, che potranno così conoscere ed avere aggiornamenti istantanei sulle sue condizioni».
Il professor Regoli evidenzia che l’Università Politecnica delle Marche ha ottenuto il finanziamento per il progetto, come Dipartimento di Eccellenza, quello di Scienze della Vita e dell’Ambiente. Sul tema del cambiamento climatico, i cui effetti nelle Marche si sono visti nella devastante alluvione senigalliese e pesarese, che ha causato 12 vittime accertate, una persona dispersa, danni ingenti e sfollati, spiega: «Dobbiamo comprendere che non possiamo più trascurare l’impatto dell’azione dell’uomo sulla natura e sul mare. Le piogge torrenziali che abbiamo visto – osserva – sono una dimostrazione di quanto catastrofici possano essere questi cambiamenti climatici se non interveniamo subito».