Pesaro

Pesaro, annerito e sporco. Torna a splendere il busto di Pandolfo Collenuccio

Biancani e Della Dora: «Un piccolo intervento di manutenzione che riqualifica l’intera piazza»

PESARO – Era annerito e sporco. In piazzale Collenuccio torna a splendere il monumento dedicato all’umanista, storico e poeta tra i più brillanti del XV secolo, Pandolfo Collenuccio, fatto proditoriamente uccidere da Giovanni Sforza nella maestosa Rocca Costanza, dopo infinite torture.      

«Il busto andava sistemato – ha sottolineato il sindaco di Pesaro Andrea Biancani -, qualche settimana fa, grazie anche alle sollecitazioni del cittadino Franco Bertini, che più volte si è interessato allo stato dell’opera, abbiamo avviato l’iter per la pulizia del busto di Collenuccio che finalmente è tornato a splendere nella piazza a lui dedicata. Ho sempre dichiarato che durante il mio mandato avrei fatto attenzione alle piccole opere ma importati per la città. Oggi abbiamo restituito dignità al monumento, al ricordo della figura di Pandolfo Collenuccio e anche a tutta la piazza».         

I lavori di pulizia e manutenzione hanno coinvolto la Sovrintendenza dei Beni Culturali e sono costati, al Comune di Pesaro, 1.300 euro.    

«Azione importante nell’anno di Pesaro 2024 – Capitale italiana della Cultura che ricorda i grandi personaggi pesaresi che hanno scritto la storia della città – concludono il sindaco Biancani e l’assessora alle Manutenzioni Mila Della Dora–. Ora la piazzetta è tornata al suo splendore originario e continueremo, come in passato, a prenderci cura di tutto il patrimonio artistico della città che rappresenta nella sua totalità, per cittadini e turisti, il nostro biglietto da visita per gli anni futuri».     


L’intervento manutentivo sul monumento a Collenuccio ha previsto il trattamento di disinfezione da colonie di microrganismi autotrofi o/e eterotrofi mediante applicazione di biocida e successiva rimozione meccanica; rimozione di depositi superficiali coerenti e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici con spazzolini e spazzole di saggina, irroratori, spugne; incollaggio dei frammenti della targa lapidea danneggiata con resina epossidica e successiva ricollocazione in situ nella posizione originaria della targa ricomposta che verrà, appunto, ricollocata non appena pronta.      

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