Pesaro

Apecchio, incontro Cna-Comune. «Azioni per evitare lo spopolamento e la chiusura di attività»

Le attività artigiane e commerciali erano 217 l'anno scorso, oggi sono 202. «Fondi dal bando per il rilancio aree interne»

APECCHIO – L’isolamento dell’entroterra, la mancanza di infrastrutture e collegamenti, lo spopolamento e la denatalità, la desertificazione dei servizi e la progressiva chiusura delle attività economiche. Sono problemi comuni a molti centri pre-appennici e collinari della nostra provincia. Un fenomeno che in qualche caso registra anche qualche segnale di rinascita.

È il caso ad esempio di Apecchio, che di recente ha ottenuto la Bandiera arancione e che chiude una stagione estiva positiva con un buon incremento del movimento turistico. Ovviamente i problemi strutturali rimangono e sono stati proprio questi al centro dell’incontro tra i rappresentanti della Cna territoriale e la Giunta apecchiese rappresentata dal sindaco Vittorio Alberto Nicolucci, Francesco Contarini, Giulio Pazzaglia ed Eucherio Bricca. Per l’associazione erano presenti invece il presidente della Cna di Cagli, Lino Conti e il funzionario sindacale, Fausto Baldarelli.

Il problema delle aree interne e dello spopolamento (l’età media degli abitanti è 51 anni) non si risolve con la bacchetta magica, ma con politiche che tendano a rilanciare il territorio nell’offerta e nelle opportunità. In questo senso bene ha fatto il Comune di Apecchio che ha partecipato (ed ottenuto), fondi dal Bando nazionale per il rilancio delle aree interne. «Ma – come ha sottolineato Lino Conti – si assiste troppo alla chiusura di imprese artigianali e commerciali. Quindici attività chiuse quest’anno (erano 217 ne sono rimaste 202). Un problema dovuto a fattori generali ma anche alla difficoltà di reperire mano d’opera e figure specializzate. Occorrerebbe una maggiore collaborazione con i Comuni limitrofi. A questo proposito Cna lancia la proposta di istituire un Istituto tecnico professionale intercomunale che possa formare giovani da impiegare nelle aziende».

Per Cna un altro nodo è quello dei collegamenti. «Visto che Apecchio, per sua posizione geografica fa riferimento anche al Polo produttivo di Città di Castello, riteniamo sarebbe utile il passaggio dell’arteria che collega Marche ed Umbria, (la regionale 257 Apecchiese i cui tratti di competenza sono attualmente gestiti dalle due regioni), ad Anas.

Inoltre dal punto di vista strutturale Cna e Comune di Apecchio hanno concordato sull’importanza di prevedere opere di manutenzione per tutte le altre strade di collegamento. Tra queste la Strada provinciale 90 per Sant’Angelo in Vado; la Provinciale 153 Apecchio-Pietralunga, la Provinciale 101 di Acquapartita e la Provinciale 28 tra Monte Nerone e Serravalle. Sono vie di collegamento importanti che possono servire non solo alle attività economiche ma anche ad incrementare il movimento turistico da e per l’Umbria; da e per la costa-entroterra».

Per Cna con quello con gli amministratori di Apecchio è stato «un incontro proficuo che è servito a fare il punto sulla situazione e momento di proposte per un rilancio dell’entroterra». Il focus della CNA rimane infatti concentrato su azioni che servano ad evitare una desertificazione di servizi e attività nelle nostre aree interne.