Pesaro

Il tesoro di Vangi arriva a Pesaro, presto una mostra in Pescheria e poi il museo

La donazione comprende 130 tra sculture, disegni e dipinti. Il Museo permanente a Palazzo Mazzolari Mosca

PESARO – Il lascito di Vangi arriva a Pesaro. A meno di 4 mesi dall’annuncio della donazione dell’artista Giuliano Vangi all’Amministrazione comunale, il Centro Arti Visive – Pescheria si prepara a riempirsi della “selva luminosa” firmata dal Maestro e composta dalle decine di opere che saranno esposte in una mostra temporanea. Opere che sono arrivate nello spazio di corso XI Settembre, accolte dal sindaco Andrea Biancani, dal vicesindaco assessore alla Cultura Daniele Vimini, dalla vedova Graziella e dal figlio Marco.

«Siamo davvero felici e orgogliosi di confermare la mostra temporanea di Vangi, in così breve tempo. È un regalo enorme che giriamo ai cittadini e ai turisti che ci raggiungeranno per chiudere in maniera indimenticabile l’anno della Capitale italiana della cultura 2024» dicono Biancani e Vimini. Quello di onorare il lascito di Vangi al Comune di Pesaro, un tesoro di circa 130 tra sculture, disegni e dipinti in resina, mettendolo nel più breve tempo possibile a disposizione della città, è un obiettivo al quale il sindaco e l’assessore Vimini, hanno lavorato con impegno, sin dal giorno dopo l’incontro con la famiglia del maestro avvenuto a luglio, 4 mesi dopo la morte dell’artista.

«È una di quelle cose che, appena insediato, sembravano quasi impossibili – aggiunge il sindaco – invece ce l’abbiamo fatta. E non possiamo che ringraziare la famiglia per questo regalo». Biancani ripercorre le tappe degli ultimi mesi, «Per prima cosa abbiamo accettato la donazione del patrimonio artistico di Vangi. Poi abbiamo pensato a come restituire, da subito, questo tesoro ai cittadini; non volevamo rinchiuderlo in un deposito in attesa dei tempi di realizzazione del Museo. Abbiamo pensato quindi alla Pescheria come “vetrina” – aperta e autorevole – per fare subito ri-entrare in contatto la città con il Maestro». Il sindaco ha poi aggiunto: «L’obiettivo è inaugurare entro novembre una mostra temporanea. Considerato che difficilmente potrà accogliere l’intera donazione stiamo valutando la collaborazione con aziende del territorio affinché possano ospitare alcune delle opere di Vangi fino all’aperture del Museo permanente, che accoglierà il patrimonio inestimabile del Maestro per cui sono in corso i lavori a Palazzo Mazzolari Mosca». Il sindaco rivolge poi un ringraziamento «anche a Elio Giuliani, giornalista, appassionato d’arte e amico della famiglia Vangi. In questi anni ha sempre messo a disposizione le proprie professionalità e passione, consentendoci di arrivare a realizzare dei grandi progetti. È un interlocutore prezioso sia per l’Amministrazione, sia per la famiglia».

Il vicesindaco Vimini evidenzia il «grande gesto di generosità del Maestro e della famiglia. Con Giuliano lavoravamo da tempo all’ipotesi di donazione delle opere, in nome del fatto che si sentisse pesarese da decenni ma anche in onore dei segni che, negli anni, ha lasciato materialmente alla città. A partire dalla “Scultura della memoria”, diventato un angolo iconico di Pesaro che guarderà da vicino il futuro Museo Vangi di Palazzo Mazzolari Mosca, fino all’ode alla libertà fatta da “I Gabbiani” (2022) in piazzale Matteotti passando per la mostra “Vangi per Pesaro” svolta in Pescheria nel 2018. Un atto decisivo, una testimonianza del rapporto intenso che abbiamo con questo artista mondiale che ha deciso di legarsi per sempre a Pesaro».

Presente in Pescheria, il figlio Marco Vangi, insieme alla madre Graziella, ha sottolineato nell’assistere all’arrivo delle opere: «È davvero commovente vederle tutte insieme. È vero che queste sculture hanno girato il mondo e che hanno passato gran parte della loro “vita” nello studio di Pietrasanta ma collocarle qui è un po’ come riportarle nella loro casa natale. Siamo felici di poterle mettere a disposizione della cittadinanza, grazie all’Amministrazione; è un vero dono per tutti che Giuliano ha sempre voluto fare per la sua città d’adozione, a cui teneva tantissimo, così come teneva a che le sue opere fossero stabilite qui in maniera permanente. È un regalo che facciamo col cuore sia per rispettare le volontà del babbo, sia per il piacere di mettere a disposizione queste opere eccezionali dal punto di vista artistico e, per noi di famiglia, affettivo».