PESARO – Assestamento di bilancio, per la consigliera M5S solo “marchette”.
«L’Assemblea legislativa regionale ha approvato un assestamento di bilancio nel quale “non si riesce ad evincere le linee prioritarie di indirizzo della Regione e i criteri di selezione delle priorità nelle varie aree di intervento”. Sono parole del C.R.E.L. (Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro), fa sapere Ruggeri, «che per i suddetti motivi, con una delibera senza precedenti, non ha espresso il dovuto parere sulla proposta di legge sottoposta dalla Giunta regionale all’Assemblea. Un assestamento dove non si stanziano le risorse necessarie per sostenere le strutture socio-sanitarie convenzionate che assistono le persone non autosufficienti, ma si trovano i fondi per foraggiare le clientele sul territorio attraverso contributi speciali ai Comuni, elargiti in modo del tutto discrezionale».
Per la pentastellata «Sono le solite “marchette”, finanziate da risorse che sarebbero destinate ad attuare le leggi regionali e che invece sono state messe a disposizione dei consiglieri di maggioranza ai quali la Giunta, in questo assestamento, ha concesso di distribuire 50 mila Euro cadauno nei propri collegi elettorali per le finalità più stravaganti: dai campi di bocce, agli sgambatoi per cani, al restauro di fontane di piazza, agli addobbi natalizi.
Denaro prelevato da un apposito fondo speciale, ironicamente denominato “per il finanziamento degli oneri derivanti dai nuovi provvedimenti legislativi”, provvedimenti che invece rimangono in gran parte senza dotazione finanziaria.
Per tale ragione ho presentato quattro emendamenti, chiedendo di destinare almeno una parte delle suddette risorse verso lo scopo più nobile di finanziare leggi regionali che questa stessa assemblea legislativa ha approvato, ma che rimangono lettera morta perché prive del necessario finanziamento per attuarle».
Niente da fare, tutti gli emendamenti sono stati bocciati. «Evidentemente l’interesse generale dei cittadini marchigiani viene dopo, per questo centro-destra, rispetto all’esigenza politica di coltivare le loro clientele nei rispettivi bacini elettorali – conclude Ruggeri – La politica continua ad occupare spazi indebiti non solo distribuendo risorse in modo del tutto discrezionale e clientelare, ma anche ingerendosi nelle prerogative degli organi amministrativi delle società partecipate».