Pesaro

Associazione Aned: «Tre medici per 120 pazienti, centro dialisi di Urbino al collasso»

Il grido d'allarme arriva dall'associazione Emodializzati che scrive alla Regione per segnalare la situazione critica all'interno del reparto dell'ospedale Santa Maria della Misericordia: «Occorre assumere, i dati dimostrano che persone immunodepresse sono più vulnerabili»

Dialisi

URBINO – Poco personale, per l’Associazione nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianti il centro dialisi dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino «è al collasso, ma nessuno sembra voler alzare un dito per risolvere la situazione».

Il Segretario regionale di Aned Onlus, Marianna Schiavo, parla della situazione: «Da mesi, all’interno del reparto sono al lavoro solamente due nefrologi e un primario, che devono prendersi cura di circa 120 pazienti, 80 dializzati e 38 trapiantati. Uno squilibrio talmente evidente che abbiamo deciso di scrivere formalmente al governatore regionale Luca Ceriscioli, chiedendo di porre rimedio attraverso un piano di assunzioni immediato».

“Non è la prima volta che ci rivolgiamo alla Regione – precisa Schiavo – Avevamo infatti scritto una lettera al governatore il 25 gennaio scorso ma nulla si è mosso. Ora è arrivato un problema in più ad aggravare la situazione: i dati dimostrano infatti che il coronavirus è spesso letale per le persone immunodepresse quali sono i dializzati. E questo ci impone cautele ulteriori. Ecco perché sapere che in ospedale c’è un solo medico ogni 40 pazienti, non ci lascia tranquilli».

E a questo proposito l’Associazione lancia un ulteriore monito. «Non si pensi di risolvere la situazione smantellando i presidi territoriali e trasferendo il personale dei Cal (Centri di assistenza limitata) all’interno dell’ospedale – spiega la Segretaria regionale – Perché, ovviamente, insieme ai medici arriverebbero anche i pazienti e questo non solo non modificherebbe i rapporti, ma finirebbe per esporre i dializzati a un rischio contagio maggiore, visto che li costringerebbe ad allontanarsi da casa e a frequentare un ospedale ancor più affollato. La soluzione è dunque quella di prevedere un piano di assunzioni straordinarie a tempo indeterminato espressamente pensato per il reparto di Nefrologia dell’ospedale».

Nelle Marche, secondo l’associazione vivono 1234 pazienti sottoposti a dialisi (emodialisi e peritoneale): di questi, il 2,43% ha contratto il virus. Circa il 70% dei pazienti in dialisi Covid positivi è deceduto.

Sul caso interviene Alessandro Contadini della Fp Cisl: “Il problema è reale, non bisogna pensare solo al reparto ospedaliero ma anche ai Cal che danno servizi in loco ai pazienti cronici e che richiedono servizi giornalieri. Il fatto che ci sia una carenza di medici è ormai assodato, abbiamo chiesto all’Asur di rivedere il piano dei fabbisogni sia per la dirigenza medica che per i comparti come i centri dialisi dell’Area Vasta della provincia di Pesaro”.