FANO – «Il Lisippo deve ritornare a casa». Prosegue il braccio di ferro tra l’Italia e il museo di Los Angeles in merito alla statua dell’Atleta di Fano. Non si arrende l’amministrazione della città della Fortuna nonostante pochi giorni fa sia arrivata la comunicazione del Getty Museum che continua a negare la restituzione della statua al governo italiano.
Il bronzo fu ripescato casualmente al largo di Fano, il 14 agosto 1964, da un peschereccio italiano e fu acquistato dal Getty Museum di Malibù nel 1977. Le tensioni ebbero inizio nel 1978 con la pubblicazione di Jiri Frel che attribuì l’opera a Lisippo, attribuzione contestata a partire dal 1983 da Frédéric Louis Bastet e nel 1993 da Luigi Todisco i quali preferirono assegnare il bronzo ad ambito lisippeo piuttosto che al maestro stesso.
Vari governi italiani anche assieme alla Regione Marche, specie negli ultimi anni hanno reclamato il ritorno della statua in Italia, ma il museo ha sempre replicato negativamente e ritenuto infondate le richieste a causa dell’impossibilità di stabilire con precisione il luogo del recupero.
Nel novembre 2005, a Roma, l’ex conservatrice del Getty Museum, Marion True è stata accusata di associazione per delinquere e di traffico illegale internazionale di opere d’arte. Secondo l’accusa la True avrebbe acquisito opere d’arte illegali provenienti dal deposito di Giacomo Medici, condannato nel marzo del 2005 a dieci anni di prigione e a 10 milioni di euro di risarcimento danni allo Stato Italiano per traffico di opere trafugate da cinquanta tombe etrusche e implicato nel processo con il gallerista di Ginevra Robert Emmanuel Hecht dal quale la stessa True avrebbe acquistato alcune opere per conto del Getty Museum.
Secondo Stefano Alessandrini, fanese e consulente di parte civile per “Italia Nostra” al processo romano contro Robert Hecht e Marion True, il J. Paul Getty Museum di Malibù era a conoscenza della provenienza illecita della statua poiché esisterebbe una copia di un’intervista del 1979 realizzata dall’ABC all’ex direttore del Metropolitan Museum of Art, Thomas Hoving, nella quale dichiarava di aver rinunciato all’acquisto della statua perché di provenienza incerta, ma che nonostante altri musei avessero evitato di comprarlo, il Getty accettò ugualmente pagando pur di aver l’Atleta che si incorona.
Il Senatore Riccardo Nencini, presidente della 7° commissione del Senato in visita a Fano ha annunciato un rilevante aggiornamento sulla contesa con il museo statunitense di Los Angeles che vede al centro la statua dello scultore greco.
«In commissione – spiega Nencini – stiamo discutendo del caso dell’‘Atleta vittorioso, bene illegittimamente esportato ed entro breve puntiamo ad una risoluzione affinché l’azione del Ministro di competenza sia ancora più efficace. Scommetto che tra i membri della commissione che presiedo, emergerà una convergenza unanime. Una volta licenziato favorevolmente l’affare assegnato, il Ministro alla Cultura Franceschini avrà quindi uno strumento per attribuire all’azione diplomatica con il ‘Getty Museum’ una maggiore incisività e autorevolezza. Anche nel contesto europeo si sta osservando un mutamento di pensiero. Non a caso, la notizia della restituzione dei beni culturali africani annunciata dalla Francia sostiene e rafforza la nostra fiducia affinché il museo di Malibù ci faccia ritornare in possesso di una opera che ha contrassegnato la storia universale di quel tempo. Tutti noi, insieme al Ministro dei beni culturali Franceschini, ci impegneremo a raggiungere questo obiettivo».
Seri, prima della conferenza stampa ha accompagnato Nencini in un tour partito dal Teatro Romano, passato per la Chiesa di San Pietro in Valle, e concluso all’ex Chiesa di San Francesco.
«Ringrazio il senatore Nencini – afferma Seri – a cui mi lega una amicizia profonda. Questa presenza di oggi ha una duplice finalità, da un lato abbiamo voluto aggiornarci sulla vicenda del Lisippo e dall’altro ci tenevo a far comprende a Riccardo (Nencini n.d.r) la potenzialità e la maestosità del patrimonio storico e culturale della nostra città. E’ logico che Fano ha maturato un legame profondo con la celebre statua bronzea e sta seguendo con particolare interesse il complesso lavoro diplomatico messo in atto per l’esecuzione e il riconoscimento a livello internazionale della sentenza con cui la Corte di Cassazione ne ha definitivamente stabilito la proprietà dello Stato italiano. Proprio perché non abbassiamo la guardia, ho trasmesso al Presidente Draghi e al Ministro della Cultura Franceschini la proposta di fare dell’Atleta Vittorioso l’emblema del G20 dei Ministri della Cultura».
Sollecitato su quale potrebbe essere l’ubicazione in cui posizionare il Lisippo, Seri ha spiegato che «Sala Morganti, dove sono stati ospitati i disegni di Leonardo, ha tutte le caratteristiche per accoglierlo. Fano ha una struttura e un valore culturale che va declinato in chiave economica e turistica per fare della nostra città un esempio da seguire».