PESARO – Aggressioni nel centro storico di Fano e al pronto soccorso di Pesaro, due episodi in rapida serie che rinfiammano il discorso sulla sicurezza in provincia.
A parlarne è Pierpaolo Frega, segretario Silp Cgil: «Nel primo caso, la segretaria di Fratelli D’Italia, chiede più sicurezza. Non si sa a chi, confermando, laddove servisse, il senso del nulla che la giunta regionale, da 4 anni in carica, stia mettendo in campo. Bastava chiedere al candidato sindaco di Pesaro per il centro destra, ex poliziotto, che a luglio del 2023, insieme ad esponenti politici, che poi hanno supportato la sua candidatura, manifestava davanti al commissariato di Fano, terza città delle Marche, per sensibilizzare la politica alla perenne carenza degli organici. I risultati: nulla oltre a un’interrogazione parlamentare datata settembre 2023, una fitta serie di selfie, delle passarelle al commissariato di Fano dell’onnipresente onorevole Baldelli. La provincia di Pesaro e Urbino, nelle assegnazioni invernali recenti non ha visto un operatore di Polizia assegnato».
Per Frega «la giunta regionale da 4 anni è a trazione centro destra. Il presidente vanta un grande feeling con la premier, che inaugurò la sua trionfale campagna elettorale, proprio in quello che lei definiva laboratorio Marche. Tutto ciò cosa ha in termini di migliorie sulla sicurezza portato? Nulla. Ma sui temi della sicurezza la destra a parole è imbattibile; quando la segretaria di FI urla sulla stampa: ci vuole più sicurezza, cosa fa? Alimenta la paura, accresce quella sensazione di disagio specie in quelle classi sociali più fragili, ma in concreto cosa propone? Nulla.
Questa è la politica che non ci piace, la politica ad effetto. Perché affermare: “il centro di Fano è pericoloso”? Perché non pensare a quei commercianti che lavorano in centro a Fano e alla ricaduta che tali dichiarazioni ingenerano, specialmente tra le fasce sociali deboli, inducendoli a cercare luoghi di aggregazione più sicuri, come i centri commerciali. Si rischia, di fatto, di penalizzare il commercio già molto complicato da una crisi economica endemica. È la politica che sulla paura cerca il consenso, ma che nei fatti non fa nulla per risolverla, perché ingenerare la paura porta voti».
La solidarietà del SILP CGIL va all’infermiera aggredita a Pesaro, «dove medici ed infermieri in prima linea nei pronti soccorsi, sono come le forze dell’ordine, lasciate sole in balia del loro destino. Le file ai pronti soccorsi sono figlie della carenza degli organici medici. Assistiamo al fuggi fuggi, complice il sistematico smantellamento della sanità pubblica posto in essere dalla regione, dei dirigenti, dei sanitari e degli operatori dagli ospedali provinciali, il tutto ai danni dei cittadini. Chissà cosa pensa dell’episodio increscioso il candidato sindaco di Pesaro che si adoperò durante il covid a solidarizzare con medici ed infermieri, di quanto accaduto, se potesse essere libero di dire quale sia il suo pensiero, non rischiando di andare in conflitto con i vertici dei partiti che lo telecomandano.
Chissà cosa può dire dell’inutile istituzione del posto di polizia presso gli ospedali, così fortemente voluti dal governo Meloni, per poter fronteggiare le violenze sul personale sanitario, creati svuotando altri uffici, senza una progettazione concreta, ma istituite in fretta per creare fumo agli occhi. Su cosa pensa realmente noi lo sappiamo, in quanto sindacalista della Polizia era consapevole della loro inutilità, ma dovendo rispondere ai partiti di riferimento oggi è costretto al silenzio».