Pesaro

Pesaro, assemblea Ata: no al salva-Riceci. Bocciata la riduzione a 500 metri delle discariche ai centri urbani

Il sindaco Biancani: «Abbiamo perso una preziosa occasione per programmare gli impianti pubblici di smaltimento dei rifiuti»

PESARO – Assemblea Ata sul piano dei rifiuti, boccati gli emendamenti del sindaco di Pesaro. No alla riduzione a 500 metri per la distanza tra le discariche e i centri urbani

Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani si esprime sul dibattito «surreale» legato all’assemblea ATA (Assemblea Territoriale d’Ambito), che ha bocciato tre dei cinque emendamenti presentati dal primo cittadino pesarese in riferimento al Piano regionale di Gestione dei Rifiuti.  

Biancani continua a ribadire l’inefficienza del Piano regionale «che non da nessuna soluzione e prevede per un futuro imminente – nel 2030 – l’accensione e il pieno funzionamento di un termovalorizzatore (dal costo di circa 400milioni di euro, dichiarati dalla stessa Regione); un progetto impossibile che rappresenta solo uno specchietto per le allodole, pura demagogia. Ma, anche ammesso diventasse realtà, in questi anni dobbiamo capire come smaltire i rifiuti senza far pagare gli elevati costi ai cittadini e alle imprese del territorio», ha sottolineato Biancani.

Poi il pensiero sull’assemblea: «Mi aspettavo maggior lungimiranza dai sindaci della provincia, abbiamo perso una preziosa occasione per programmare gli impianti pubblici di smaltimento dei rifiuti utili per cittadini e imprese. Purtroppo, l’unico obiettivo della maggior parte dei presenti, è stato quello di mostrare e dichiarare apertamente un’opposizione al progetto Riceci che – precisa – non era oggetto di discussione ed esulava dal dibattito, con il risultato di essersi fatti influenzare dalle polemiche emerse in questi giorni. La gran parte di loro ha disconosciuto le osservazioni fatte dall’ATA, cioè dallo stesso comitato ristretto dei sindaci, come se il direttore Ranocchi avesse deciso in autonomia le osservazioni proposte. Questo, oltre ad essere poco coerente con le osservazioni e gli emendamenti al nuovo Piano regionale, fa comprendere come sia mancato da parte dei sindaci la volontà di costruire di una programmazione che consenta di realizzare impianti pubblici di smaltimento dei rifiuti, ben diversi da quello di Riceci che – ricorda Biancani – è di iniziativa privata».

Gli emendamenti di Biancani accolti: la richiesta alla Regione Marche di prevedere la Verifica di impatto sanitario(Vis), al fine di tutelare la salute dei cittadini e far chiarezza agli stessi sulla non pericolosità degli impianti, e il rafforzamento delle osservazioni che sottolineano come l’attuale Piano regionale «danneggi le imprese sul territorioche, con queste premesse, pagheranno di più per lo smaltimento dei rifiuti», ha precisato.

Gli emendamenti di Biancani bocciati: «Il raggiungimento dell’80% della raccolta differenziata che – sostiene Biancani – continuo a pesare sia un obiettivo fondamentale».
Bocciata anche la proposta della realizzazione dei Centri di selezione della raccolta differenziata (per ogni provincia) che sarebbero stati utili a «ottimizzare l’effetto della raccolta differenziata, aumentando la quantità di materiale da avviare al riciclo». Stessa sorte anche per l’ultimo emendamento che prevede di ragionare e scegliere, caso per caso, la distanza dai centri abitati da mantenere per ogni impianto pubblico (non Riceci). «Bocciando questo emendamento – spiega Biancani – hanno deciso di non programmare e non scegliere. Con queste premesse, se mai sarà possibile, l’unica discarica che potrà essere realizzata in provincia sarà in pieno entroterra. Date le criticità e viste le scarse capacità di ampliamento delle discariche esistenti (in particolare quella di Tavullia) si verificherà un’emergenza nello smaltimento dei rifiuti, con pesanti conseguenze sulle tariffe dei cittadini e delle imprese che saranno vittime dell’incapacità della Regione».

Biancani, così come gli altri sindaci, si è espresso contro la riduzione della distanza degli impianti dai centri abitati da 1500 a 500 metri, per ogni tipo di discarica. Inoltre, ha accolto anche l’emendamento per il limite del 50% dei rifiuti speciali da smaltire all’interno delle discariche dedicate ai rifiuti urbani.

Durante l’assemblea «ho illustrato la mia visione per una gestione dei rifiuti razionale che non può esistere se non con un lavoro sinergico e collaborativo, con l’obiettivo di creare una società unica provinciale e un unico impianto – aggiunge Biancani -. Augurandomi che ci sia la voglia di andare uniti, insieme in questa direzione, senza fughe in avanti ma lavorandoci seriamente, constatato che i problemi da affrontare nel futuro – per via del nuovo Piano regionale presentato – saranno enormi, sia per le imprese che per le famiglie. Sperando – aggiunge – di poter ritrovare la giusta serenità per lavorare a questo tema in modo attento e con l’obiettivo di aiutare tutto il territorio».