PESARO – Aumenti della bolletta idrica, Confcommercio Marche Nord parla di “utili” e “corrente alternata” riferendosi alle società di servizi.
«Purtroppo siamo di fronte ad uno strano paradosso di economia aziendale: si dividono gli utili tra i soci, mentre i costi della gestione societaria e degli investimenti si distribuiscono su famiglie e imprese sotto forma di aumenti tariffari. Una prassi oramai consolidata dalle società di servizi e dagli enti che le controllano, applicata ieri per i rifiuti e, oggi, per l’acqua».
È l’amara considerazione di Agnese Trufelli, direttore di Confcommercio Marche Nord, a seguito della notizia dei rincari delle bollette dell’acqua per le imprese e le famiglie della provincia di Pesaro Urbino. Una notizia che ha provocato una protesta diffusa di operatori economici e cittadini che si trovano già a dover affrontare il peso di bollette energetiche in aumento a causa delle tensioni internazionali. Le proteste sono diffuse tanto che l’associazione Evolviamo porterà tutti in piazza a manifestare. E Cna Pesaro Urbino parla di tempesta perfetta sulle imprese.
«Siamo già intervenuti la scorsa primavera sull’aumento della Tassa Rifiuti – aggiunge Agnese Trufelli -, non credevamo di doverci ripetere oggi anche sull’acqua. Non è un augurio di buon anno, per chi come albergatori e ristoratori deve sostenere elevati consumi idrici per soddisfare le esigenze dei propri clienti così come per le famiglie».
Prosegue il presidente Confcommercio, Angelo Serra: «Le società di servizi non possono funzionare a corrente alternata: essere, un giorno, una società ‘pubblica’ quando devono erogare servizi alle comunità governate dai propri soci, cioè i Comuni, e un altro giorno, ‘privata’ quando c’è da dividere gli utili – che nel 2023 sono arrivati a quota 12,3 milioni di euro – aumentando le tariffe su famiglie e imprese».
Infine, l’appello: «Comuni, Aset e MMS rivedano in fretta questa strategia che penalizza il potere di acquisto ed i consumi delle famiglie, scaricando sulle imprese costi di gestione societarie e degli investimenti previsti, che, al contrario, dovrebbero essere in larga parte sostenuti dagli utili delle società stesse, altrimenti ci vedremo costretti ad organizzare iniziative con tutti i nostri associati. Uno degli obiettivi delle società pubblico-privata infatti – concludono i vertici Confcommercio – è quello di perseguire il giusto equilibrio tra i benefici di una corretta e trasparente gestione aziendale ed i servizi alla comunità. Solo così le società possono rappresentare un vero ‘welfare’ sociale ed economico per famiglie e imprese, soggetti che contribuiscono alla creazione di ricchezza e alla diffusione di benessere per il nostro territorio e le Marche».