Pesaro

Capitale Europea 2033, Urbino furiosa. Gambini: «Grave che Ricci ne parli a Bruxelles senza un confronto»

Volano stracci. Dopo le polemiche per i 40mila euro della Regione per il progetto di Norcia, nuovo strappo politico

Urbino, Piazza Rinascimento

URBINO – Capitale Europea della Cultura 2033, la candidatura di Pesaro-Urbino è motivo di polemiche.

Durante il consiglio comunale il sindaco di Urbino Maurizio Gambini è intervenuto per la prima volta sulla questione dei 40mila euro che la giunta regionale di Francesco Acquaroli ha previsto per sostenere Norcia e la Civitas Appenninica nella candidatura a capitale europea della cultura 2033, invece dei co-capoluoghi di provincia Pesaro-Urbino.

Maurizio Gambini
Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini

«Il progetto Pesaro-Urbino è chiuso perché Matteo Ricci è una persona inadempiente e inaffidabile. Chi vuole presentare la candidatura con noi venga a corte a parlare. Non la corte di Gambini, ma quella della città di Urbino».

Gambini ha mostrato a tutta la giunta la lettera ricevuta dal comune umbro il 5 dicembre, con cui Norcia invitava Urbino a sostenere la città, chiedendo 15mila euro all’anno per tre anni. Il sindaco ha detto di non aver risposto perché «non è una modalità ricevibile». L’appoggio alla Civitas Appenninica è quindi in standby.

Nel frattempo Gambini si è tirato fuori dalla candidatura con il co-capoluogo. «Dal 2019 Ricci non ha mosso un dito. E la cosa più grave è che vada a Bruxelles a parlare del progetto Pesaro-Urbino senza nessuna mia delega. Per me lui e il suo metodo sono fuori dal mondo. Sono abbastanza arrabbiato», ha aggiunto Gambini, che però si è detto disponibile a parlare con Andrea Biancani (Pd), attuale sindaco di Pesaro.

L’obiettivo è avere Urbino come candidata alla pari, non satellite. Senza escludere Luca Serfilippi (FdI) sindaco di Fano, altro comune che Gambini vuole coinvolto nel progetto.

Il consigliere di opposizione Federico Scaramucci ha definito l’atteggiamento del primo cittadino «prepotente e dannoso, che non aiuta, ma danneggia la città. Se non l’hanno chiamata è perché non si fidano di lei. Dovrebbe dare sostegno a questo percorso di rafforzamento», ha concluso Scaramucci.

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