Pesaro

Crisi idrica, aperto il pozzo d’emergenza di Sant’Anna per il Pesarese

Mancato apporto agli invasi di 500 litri al secondo. Aguzzi: «Riduzione del 50% dei prelievi per uso non idropotabile»

PESARO – Crisi idrica, aperto il pozzo di Sant’Anna di Fossombrone.

Nuovo incontro operativo convocato dalla Direzione Protezione civile della Regione Marche con il Comitato provinciale di Protezione Civile per affrontare la difficoltà di approvvigionamento idrico nell’Ambito Territoriale Ottimale 1 (provincia di Pesaro Urbino).

Il motivo? La situazione meteoclimatica comporta un mancato apporto agli invasi del Furlo, San Lazzaro e Tavernelle per circa 450 – 500 litri al secondo.

Erano presenti il prefetto di Pesaro Urbino, Emanuela Saveria Greco, il direttore di ATO1 Michele Ranocchi, i rappresentanti dei gestori del Servizio Idrico Integrato (Marchemultiservizi e ASET), i rappresentanti dei Comuni di Cagli, Cantiano e Fossombrone, la Direzione Ambiente e risorse idriche, il Settore Genio Civile Marche Nord e tecnici di Enel.

«Per cercare di attenuare le perdite di riserve idriche – dichiara Aguzzi – sono già state attuate alcune azioni finalizzate alla riduzione dei consumi quali le ordinanze sindacali, adottate peraltro dalla maggior parte dei Comuni della provincia, e la riduzione al 50% dei prelievi idrici per scopi diversi dall’idropotabile. Preso atto della situazione – continua Aguzzi – sono state disposte ulteriori azioni quali l’apertura del pozzo di emergenza Sant’Anna, ubicato presso il Comune di Fossombrone con una portata di 150 litri / secondo, e, contestualmente, la Direzione Ambiente e Risorse Idriche sta predisponendo un provvedimento che stabilisce la deroga al rispetto del Deflusso Minimo Vitale a valle degli invasi. La riduzione degli apporti ai fiumi al di sotto delle portate di DMV obbligano ad un attento monitoraggio ambientale degli effetti conseguenti».

Il Comitato di Protezione Civile ha disposto altre misure quali l’azzeramento dei prelievi idrici diversi da quelli idropotabili e la possibilità di derogare ai limiti sulla captazione Crivellini per poter alimentare le porzioni più interne del territorio.

«La situazione degli invasi – spiega l’assessore Aguzzi – è ancora buona ma non possiamo correre il rischio di rimanere a secco e di compromettere tutto il ciclo di acqua che mantiene il sistema qualora non ci fossero precipitazioni in arrivo. Sarà convocato un nuovo CPPC (Comitato provinciale di Protezione Civile) il 6 agosto – comunica Aguzzi – in cui saranno aggiornati i dati e prese ulteriori decisioni in funzione della situazione che troveremo. Nel frattempo continuiamo a monitorare il livello degli invasi e dei corsi dei fiumi e rinnoviamo l’appello ad un consumo responsabile della risorsa idrica da parte di tutti».

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