URBINO – Caso Riceci, l’ad di Marche Multiservizi Maurizio Tiviroli ascoltato in commissione parlamentare di inchiesta sul caso del progetto della discarica.
Marche Multiservizi era a conoscenza dei terreni di Riceci, perché non si è mossa da sola? È il quesito sollevato dalla parlamentare Carmela Auriemma (M5s). «Ci ha contattato un imprenditore di San Marino che aveva già i terreni» è stata la risposta. I membri della commissione fanno notare. «È strano che dopo pochi mesi una società di San Marino faccia un’acquisizione del genere e Marche Multiservizi che cosa fa? Si accoda». Ma Tiviroli risponde: «È così. In quel periodo eravamo impegnati con le autorizzazioni del biodigestore. Secondo voi con una contestazione di questo tipo ci adoperavamo per iniziare a fare una discarica? Tutti erano consapevoli di realizzare un impianto di questa portata. L’attenzione alle necessità e le considerazioni sono state fatte», continua l’amministratore delegato di Mms.
Poi il dettaglio dei fatti: «Nel 2021, un imprenditore di San Marino, ha avuto un’idea di costruire una discarica. Ha individuato un sito a Petriano, ha fatto le sue verifiche, ritenendo che quello potesse essere un sito idoneo per sviluppare la sua idea imprenditoriale. Mi hanno chiesto se come azienda fossimo interessati ad una partnership con loro – aggiunge l’ad di Mms». Poi i terreni opzionati nell’ottobre 2022 che Tiviroli conferma: «Si sono presentati con un’offerta formale per valutare la partnership evidenziando il fatto che avessero già fatto gli atti notarili. Il progetto era in fase avanzata».
Quindi il Cda a dicembre 2022: «La trattativa si è svolta attorno ad un tavolo con uno studio legale di Milano e tutti i soggetti economici e tecnici – dice Tiviroli – Il risultato? 40% di Aurora con una quota di 2,9 milioni più 500 mila euro di aumento di capitale. Il tutto deliberato all’unanimità. Quel giorno mancava una persona per indisponibilità (la consigliera Margherita Pedinelli)».
Mentre sulla distanza, l’ad di Mms chiarisce: «Il piano regionale dei rifiuti è solamente un atto amministrativo e non può prevalere con una norma nazionale che dice che la distanza delle discariche varia da sito a sito». E per quella di Riceci con rifiuti speciali non pericolosi, Tiviroli aggiunge: «Il nostro progetto gestisce il 50%+1 di rifiuti di derivazione urbana. Il fattore dei due chilometri è assurdo (nel piano regionale la distanza scenderebbe a 500 metri ndr)».