Pesaro

Pesaro, Lanzi: «Chi vende morte al Parco Miralfiore deve andare in carcere no essere integrato»

Dura critica del capo dell'opposizione dopo le parole del sindaco. «La sicurezza va fatta con proposte concrete, non con affermazioni banali»

PESARO – Le parole del sindaco Biancani rispetto allo spaccio al Parco Miralfiore non vanno giù al centrodestra pesarese. Il sindaco ha parlato di integrazione come antidoto, perché i pusher sono nigeriani, senegalesi, ghanesi, senza lavoro e opportunità.

Ma questa ricetta non va bene a Marco Lanzi di Pesaro Svolta: «Chi vende droga vende morte come testimonia anche il recente ritrovamento del corpo senza vita di un 44enne pesarese all’interno del Parco Miralfiore. C’è un numero purtroppo drammatico che preoccupa gli operatori in materia di sostanze stupefacenti: il dodici. Sempre più giovani dai 12 ai 25 anni, quindi dalla fascia adolescenziale Cino al consolidamento dello sviluppo a livello psichico e neurologico, assumono droga. Chi vende morte e distrugge la vita dei nostri giovani prima di essere integrato nel mondo del lavoro con il sostegno dei servizi sociali del Comune e quindi con i soldi della collettività̀ dovrebbe innanzitutto trascorrere un bel po’ di tempo in carcere».

È secca la risposta di Lanzi: «Questo è il vero problema: lo spaccio a cielo aperto continua a prosperare perché le norme rendono quasi impossibile fermarlo. Purtroppo grazie all’encomiabile attività delle Forze di Polizia, pur fortemente penalizzate dalle carenze di organico, i molteplici arresti di spacciatori non portano ad alcun risultato in quanto sovente la scarcerazione è quasi immediata a causa delle attuali normative e l’attività di spaccio riprende prosperosa. Ricordiamo come la Corte di Cassazione abbia recentemente stabilito i quantitativi di droga che vengono considerati “modica quantità per uso personale”: 150 gr. per la cocaina; 107,71 gr. per l’eroina; 246 gr per la marijuana; 386,93 gr per l’hashish. Gli spacciatori da strada lo sanno bene e per evitare l’arresto detengono sistematicamente quantità ben al di sotto questi limiti. Come può un Sindaco pensare e dichiarare che la soluzione dello spaccio di droga possa risolversi trovando un posto di lavoro a chi spaccia al punto di richiedere una riunione con il Prefetto al quale intende partecipare insieme al suo all’Assessore ai Servizi Sociali? La prossima proposta sarà quella di trovare ai pusher anche una casa in affitto a spese del Comune? Un pusher mediamente guadagna dalle 2500 euro al mese in su, quale lavoro intende offrire loro Biancani per integrarli e portarli sulla retta via? La sicurezza va affrontata con proposte serie e concrete, non certo con affermazioni banali e di ingiustificata tolleranza e benevolenza nei confronti di soggetti con spiccate attitudini criminali e che, quasi sempre, fanno parte di associazioni criminali spietate e senza scrupoli».