PESARO – La proposta del sindaco di Pesaro Biancani di adottare un tombino non piace a Pia Perricci, della lista civica Vieni Oltre.
«Un sindaco deve assolutamente avere una conoscenza delle normative nazionali oltreché degli elementi base del diritto penale civile ed amministrativo. Durante tutta la campagna elettorale, Biancani ha sempre sottolineato in maniera arrogante, la sua grande “esperienza pluriventennale” all’interno della pubblica amministrazione asserendo che tutti gli altri fossero dei dilettanti allo sbaraglio, io in particolare.
Nei suoi primi 100 giorni, Pesaro ha vissuto le sette piaghe dell’Egitto perché, sono stati scoperti numerosi inciuci fatti dalla maggioranza che, ricordo a tutti è composta attualmente quasi dalle medesime persone dell’ex Giunta. Si è passati da un Belloni che in uno slancio di verità ha dichiarato apertamente, la falsità di una determina in particolare, quasi che nella pubblica amministrazione si potesse giocare con i soldi falsi del gioco del Monopoli. E così, tra il compiere un’opera Maestra seguendo la stella polare, si è giunti a dover adottare un tombino».
Con fare incalzante Perricci sottolinea: «È il caso di evidenziare che il dl 285/92 stabilisce che il marciapiede e le strade tranne quelle private, sono suolo pubblico e pertanto la loro manutenzione ricade su chi ne ha la proprietà, ovvero il Comune. Per tale motivo, i cittadini non posso fare nessuna attività di pulizia e manutenzione su di essi perché rischiano di essere addirittura sottoposti a sanzione. Voglio sottolineare peraltro che, laddove qualcuno durante le operazioni di pulizia delle feritoie e non tombini come erroneamente chiamati dal primo cittadino, dovesse rompere qualcosa, si ritroverebbe fino anche a risarcire i danni al Comune.
Inoltre, se qualcuno si dovesse far male, oppure tagliarsi con il ferro arrugginito e si ammalasse di tetano, non avrebbe nessuna copertura assicurativa. Il senso civico, trova il suo limite nella legge, che deve essere sempre rispettata perché la legge non ammette ignoranza. Inoltre è non per ultimo, i cittadini pagano delle cospicue tasse al Comune, proprio per l’esecuzione di questi doveri. Il Comune controlli chi deve fare le pulizie. Perché il Comune non agisce legalmente per la mancata esecuzione dei lavori di pulizia? Rimane comunque inaccettabile che un primo cittadino inciti, i cittadini a violare la legge».