Pesaro

Ristoranti abusivi, Varotti: «Ci sono i furbi e i fessi, le autorità facciano multe: è concorrenza sleale»

Il direttore di Confcommercio Marche Nord attacca i locali senza i necessari permessi. «Così si favorisce l'illegalità, si faccia qualcosa»

PESARO – Dito puntato su circoli e locali che fanno ristorazione senza requisiti.

Amerigo Varotti, direttore generale di Confcommercio Marche Nord interviene sul tema dopo le pressanti segnalazioni dei propri associati preoccupati per il moltiplicarsi dell’abusivismo e della concorrenza sleale che senza controlli adeguati danneggia pesantemente il settore della ristorazione. 

«L’abusivismo commerciale e la concorrenza sleale nel settore della somministrazione di alimenti e bevande è un fenomeno purtroppo permanente che nel periodo estivo si trasforma in una piaga incontrollata che mette in crisi il settore della ristorazione.

Anche in questo caso dobbiamo parlare di furbi e fessi. I fessi sono colori che, aperti al pubblico, rispettano le leggi, sono in possesso di autorizzazioni o licenze amministrative, SCIA igienico sanitarie, fiscali. I furbi sono coloro che in barba alla legge, alle norme sanitarie e fiscali, propongono e addirittura pubblicizzano su riviste, web e social, attività di somministrazione, cene e pranzi assolutamente abusivi confidando sul silenzio assordante delle Autorità che dovrebbero vigilare, vietare e multare chi si beffa della legge. Con l’estate dobbiamo assistere ad un preoccupante moltiplicarsi del fenomeno. 

C’è l’enoturismo nel Comune di San Costanzo che pubblicizza tutto l’anno cene con grigliata di carne a 30 euro assolutamente illegale (la legge regionale all’art. 6 precisa che “dall’attività di degustazione sono in ogni caso escluse le attività e gli alimenti che prefigurano un servizio di ristorazione” e “l’abbinamento di alimenti ai prodotti vitivinicoli aziendali deve avvenire con prodotti agroalimentari freddi…pronti per il consumo”). 

C’è l’home restaurant nel Comune di Cagli che fa e pubblicizza pranzi e cene anche per cerimonie o grandi gruppi di clienti quando la legge ed il regolamento (art. 23) dispone che un home restaurant “può prevedere un numero massimo di coperti pari a 10”.

Si moltiplicano le iniziative di street food con truck e stand provenienti da altre regioni. E poi c’è il proliferare di sagre in ogni angolo della provincia».

Confcommercio Marche Nord ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Unpli per collaborare e condividere progetti che possano coinvolgere i ristoratori. Ma, a tal proposito, pochi giorni fa il presidente emiliano-romagnolo di Agriturist (Associazione di agriturismi) Gianpietro Bisagni è sceso in guerra con le sagre che fanno “concorrenza sleale”: «Sono tante (troppe) le manifestazioni di paese che non valorizzano il territorio e nemmeno le tipicità enogastronomiche, che non raccontano affatto la cultura e le tradizioni del posto e che hanno comportato una forte riduzione dei fatturati degli agriturismi.

La nostra è quindi una pubblica denuncia, che invieremo comunque alle Autorità competenti (Comuni, Prefettura, Questura, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia locale), per non far morire il mondo della ristorazione leale».